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Diffida regionale su ciclo rifiuti: Un grave atto di arroganza

La diffida recapitata ai comuni, a firma dell’ing. Domenico Pallaria, Dirigente del Dipartimento Regionale Ambiente e Territorio, è un atto di inaudita arroganza che non tiene conto di quanto i Sindaci hanno più volte ribadito in tema di rifiuti ed acqua, a partire dall’incontro tenuto a Catanzaro tempo fa alla presenza dell’Assessore al ramo Antonietta Rizzo.

Da allora in avanti, i Sindaci della Provincia di Reggio Calabria come concordato nell’incontro citato, hanno lavorato ad una proposta di modifica della legge regionale n. 14/2014, al fine di consentire a quei comuni che gestiscono la raccolta differenziata con risultati importanti, di poter proseguire le proprie positive esperienze. Tale proposta redatta per iscritto, ancorchè trasmessa agli uffici ed alla Giunta Regionale, non ha ricevuto alcuna risposta.

Piuttosto che esaminare le valutazioni dei Sindaci, nei giorni successivi all’incontro è pervenuta al protocollo dei comuni la convocazione da parte del Comune capofila Reggio Calabria, per dare corso alla formazione dell’ambito provinciale, ignorando dunque le preoccupazioni e le proposte dei Sindaci.

Si segnala che ogni comune ha già predisposto in vista del bilancio 2016 il Piano Economico Finanziario per l’applicazione della TARI (Tassa sui rifiuti), secondo le disposizioni di legge nazionali, che stando al disegno degli ambiti unici perseverato dalla Regione Calabria, verrebbero calpestate e baipassate.

Pertanto, i sottoscritti Sindaci, ribadendo i propri convincimenti iniziali e l’inopportunità di procedere alla privatizzazione del ciclo dei rifiuti come prospettata dalla legge regionale n. 14/2014 così come del ciclo idrico, prendono atto della chiusura da parte della Regione Calabria, annunciano di non sottoscrivere alcun documento predisposto in tal senso, si riservano ulteriori iniziative di mobilitazione coinvolgendo i comuni delle altre province fin tanto che la Giunta Regionale non sospenda le procedure in itinere.