Eppur si muove!

Eppur si muove! Dopo l’ultra decennale distruzione della sanità calabrese e, in particolare, di quella della “Città della Piana”, cominciano a intravedersi i primi risultati positivi delle battaglie che da oltre due anni abbiamo tenacemente intrapreso e che vanno, finalmente, nella giusta direzione che sin dall’inizio abbiamo indicato, sia nel dossier sulla sanità che sul documento che il 29 agosto di quest’anno abbiamo consegnato al Presidente Roberto Occhiuto e alla Commissaria ASP di Reggio Lucia Di Furia.
Sembra che il vento inizi a spirare nella giusta direzione e che, dopo la tragedia del COVID che ha mietuto oltre 3.000 vittime in Calabria, qualcuno inizi ad aprire gli occhi sulla drammatica condizione sanitaria che sta dissanguando economicamente cittadini e attività produttive del territorio.
Occhiuto, a differenza di tanti suoi predecessori, come ha promesso ci ha veramente “messo la faccia” con provvedimenti rapidi e incisivi, sostituendo velocemente il precedente Commissario Gianluigi Scaffidi e nominando al suo posto a maggio, quale nuova Commissaria dell’ASP di Reggio, la dinamica e efficiente Di Furia. Poi in pochi mesi ha presentato il nuovo Piano Sanitario Regionale, nel quale sono previste le Case della Comunità a Cinquefrondi, Palmi, Gioia Tauro, Rosarno, Taurianova, i due Ospedali di Comunità di Cittanova e Oppido Mamertina e la Centrale Operativa di Taurianova con i relativi finanziamenti per ognuna delle opere.
Ci sembra un buon inizio ed è, in sostanza, buona parte di quanto la nostra Associazione ha chiesto nei punti 4) e 6) dei nostri documenti loro consegnati per risollevare le sorti della sanità nella Città della Piana di Gioia Tauro e cioè : il punto 4) Riorganizzazione del personale e espletamento … dei concorsi a tempo indeterminato per assumere medici, infermieri, tecnici …; e il punto 6) Recupero…delle sei ex strutture sanitarie esistenti nel territorio e ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario.
La Commissaria Di Furia, che il 29 agosto nell’incontro a Reggio C. ci aveva già anticipato che tutta la sua struttura era già da mesi concentrata nell’elaborazione sia delle Linee Guida che nel Piano dei Fabbisogni delle Assunzioni, ha rispettato ampiamente i tempi approvando questo documento che rappresenta una vera e propria svolta, un’innovazione procedurale che ribalta il vecchio concetto di dotazione organica e che responsabilizza le amministrazioni per una più oculata gestione del personale, che va nella direzione dello sviluppo di nuovi e più qualificati servizi.
Questo importante documento, pur considerandolo una fondamentale pietra miliare della nostra sanità, rimane però pur sempre un documento tutto da calare nella realtà. E non ci nascondiamo, ovviamente, che potrebbe trovare forti resistenze nella sua applicazione in quel grumo di corposi interessi, non sempre leciti e morali, che da decenni si sono costituiti attorno a questo settore e che rappresentano il vero freno che ci impedisce di avere una sanità a misura umana.
Riorganizzare il personale e bandire i concorsi a tempo indeterminato è solo il primo passo di un cammino che non sarà facile percorrere per rimettere in moto la sanità, ma sono i punti inderogabili da cui partire. Ed ai quali si dovrà contemporaneamente affiancare : il recupero di tutte le sei ex strutture ospedaliere del territorio; l’avvio dei lavori di costruzione del Nuovo ospedale; l’apertura di un Hospice per le cure ai malati terminali e il sostegno alle loro famiglie; il rinnovo e la fornitura di attrezzature e moderne apparecchiature sanitarie.
Naturalmente si dovranno attivare, e con urgenza, sia le cinque Case della Comunità che i due Ospedali della Comunità di Oppido e Cittanova, unitamente all’immediato rafforzamento sia dell’Ospedale di Polistena che alla riapertura H 24 del Punto di Primo Intervento di Oppido che, per la sua posizione in un vasto comprensorio isolato a causa dei tortuosi collegamenti stradali che impediscono di arrivare al più presto al più vicino ospedale, è il solo che può garantire di salvare tante vite umane.
Perché si possa attuare al più presto questo Piano e creare la medicina territoriale di cui si ha bisogno è però indispensabile potenziare e semplificare preliminarmente l’apparato burocratico da porre a capo della gestione delle complesse e farraginose procedure amministrative, vero tallone d’Achille di qualsivoglia ipotesi di modernizzazione della sanità.
E’ nella burocrazia infatti che si è quasi sempre inceppato ogni buon proposito di reclutamento del personale e di avvio di lavori di strutture fisiche, senza ammodernare e potenziare la quale ogni Piano, sia pure il migliore, è sicuramente destinato al fallimento.
E questo è esattamente quello che non ci possiamo più consentire, pena il perpetuo sottosviluppo della Calabria, del nostro territorio e il definitivo sfilacciamento di ogni residuo rapporto cittadini-Stato che sta alle fondamenta di una società che voglia definirsi efficiente, democratica e civile.
Cittanova 24 settembre 2022 Il Presidente del Coordinamento
Armando Foci