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Gaetano: le legittime preoccupazioni di Chiefalo e la Lega unita attorno al segretario Invernizzi

Ho letto e riletto la lunga dichiarazione rilasciata da Antonio Chiefalo alla stampa, candidato come me nella lista della Lega, Circoscrizione Centro. Molte delle sue analisi e considerazioni sono da cogliere nella loro essenza più genuina, sincera e dettata da sana passione politica oltre che da autentica adesione a piattaforme politico-programmatiche in grado di esaltare i territori. Premetto che, e lo faccio per spirito positivo e volontà di costruire percorsi comuni e condivisi, qualsivoglia nostra riflessione non può prescindere dal ribadire una volontà ferrea: siamo uniti attorno al nostro segretario regionale Cristian Invernizzi, deputato bergamasco che oggi sta vivendo come tanti suoi corregionali la tragica situazione dell’emergenza Coronavirus.
Chiefalo offre tanti interessanti spunti di riflessione, segnala forti criticità, mette il coltello nella piaga di alcune ferite aperte. In relazione, ad esempio, alla definizione del Governo regionale, con tutto il rispetto per il lavoro difficile cui è chiamata la presidente Jole Santelli, nessuno potrà negare il fortissimo sbilanciamento a favore di Forza Italia e di Fratelli d’Italia, compagni di viaggio di una Lega che comunque è stata ed è il primo partito a livello nazionale e regionale. Uno sbilanciamento tanto netto, chiaro, evidente, da meritare spiegazioni pubbliche, pena la rottura di quell’enorme rapporto di fiducia che tutti i candidati della Lega, eletti e non eletti, hanno costruito con i cittadini. Vorrei a tal proposito ricordare che in una regione difficile qual è la Calabria, chiedere a una persona, anche a una sola persona, di entrare nella cabina elettorale e scrivere un nome non è per nulla facile. Dietro quel voto c’è politica, c’è ragionamento, c’è impegno morale del candidato a perseguire ideali e battaglie, c’è visione, c’è condivisione di scelte, programmi, progetti. Non siamo al Nord dove il voto di lista e nettamente prevalente rispetto al voto di preferenza. La Calabria è fatta di piccoli centri, di rapporti umani solidi, di culture che hanno come fondamento il rispetto fra le persone. Ecco quindi che le argomentazioni di Chiefalo sull’analisi del voto, sulla nuova strutturazione e organizzazione del partito, sul legame che esiste fra consenso e decisioni di vertice meritano attenzione e rispetto, per quanto modulabili secondo il contributo che ognuno potrà dare. E vorrei peraltro ricordare che proprio nella riunione di Reggio Calabria con Matteo Salvini, tenutasi all’indomani del voto, proprio il nostro leader sottolineò più volte il concetto di condivisione, dettagliandolo anche nei particolari. Qualcuno sta forse facendo prevalere il concetto di autoreferenzialità, e questo non va bene. Ma avremo tempo per discuterne in maniera ancora più approfondita.
Ritornando alla composizione della Giunta Regionale non si può che riaffermare alcuni concetti base che il nostro segretario regionale Cristian Invernizzi ci ha sempre ricordato. La Lega è esempio sublime di buongoverno. Sui palazzi del potere in cui si issa la bandiera della Lega vi è certezza di cambiamento, rinnovamento, soluzione dei problemi, capacità di rispondere alle esigenze della popolazione. È per questo che in grandi e operose regioni del Nord, dove la Lega è nata, quali la Lombardia e il Veneto, la Lega raggiunge percentuali da leadership assoluta. Invernizzi ci ha insegnato che la Lega è quindi una sorta di format, di metodo che, partendo da ideali condivisi, va applicato in ogni territorio che ha il diritto di autogovernarsi. Stabilita questa premessa, la semplice lettura del nuovo assetto del governo regionale presenta ingiustificati elementi di squilibrio tra forze politiche, ma anche fra territori. Penso ad esempio alla quasi assoluta mancanza di peso specifico per Catanzaro, Crotone e Vibo Valentia (proprio quell’area centrale che ha visto per la Lega conseguire la percentuale più alta) , a favore ancora una volta di Cosenza. Non è, questa, lotta di campanile. È solo porre l’accento sulla necessità assolta di ripristinare un più convincente equilibrio fra i territori.
Inviterò l’amico Antonio Chiefalo, se lo vorrà, ad approfondire ulteriormente assieme i tanti temi che egli ha voluto sottoporre all’attenzione di tutti. Punto per punto, mettendo anche a disposizione potenti mezzi mediatici. La Lega, ne sono certo, è partito di popolo, di gente fatta in carne ed ossa, che non teme il confronto, il dialogo, la verità e la trasparenza. Perché? Perché la scelta della Lega è una scelta innanzi tutto di cuore, di valori, di ideali, di princìpi generali e locali. La Lega è stile di vita, è passione, è amore immenso per il territorio in cui vivi. E la Lega è soprattutto libertà: ecco perché un apparente simbolo nordico, come quello di Alberto da Giussano, è invece simbolo universale che anche un meridionale come me porta sul bavero della giacca con orgoglio e onore. Alberto da Giussano è simbolo assoluto di Libertà. Quella Libertà che proprio il nostro segretario regionale Cristian Invernizzi, che ha alle spalle quasi 30 anni di militanza attiva nella Lega, incarna e professa.
All’amico Chiefalo, infine, voglio offrire questo contributo dialettico. Se tutti, o quasi tutti, abbiamo sempre accolto con grande convinzione un bergamasco quale segretario regionale della Lega, è perché, dobbiamo ammetterlo senza infingimenti, troppo spesso i Calabresi hanno dimostrato che, se lasciati soli, non sanno giungere a sintesi e fanno prevalere discordie, frizioni, gelosie. Quasi un’atavica difficoltà a fare da soli, ad autogovernarsi. Questo è l’errore primario che dobbiamo correggere, e dipende solo da noi, sapendo che Cristian Invernizzi è qui con noi per aiutarci, per accompagnarci, per indicarci la strada giusta. Ognuno di noi avrà sicuramente sbagliato qualcosa se da soli non riusciamo a fare sintesi. Correggiamo questi limiti, discutiamo fra noi, tutti insieme, senza preclusioni e preconcetti, scoraggiando collettivamente i tentativi di quanti seminando zizzania pensano di riuscire a trovare spazi di manovra. Io ci sono e in questi giorni ho aperto un dialogo con tutti, da iscritto alla Lega, da candidato che ha, come Chiefalo, raggiunto risultati ragguardevoli. Ma anche nella consapevolezza piena che l’ultimo dei votati nelle liste della Lega ha il diritto di essere preso in debita considerazione.
Chiudo inviando un saluto fraterno al segretario regionale Cristian Invernizzi, comprendendo fino in fondo il suo appello ad attendere con serietà, responsabilità, compostezza e senso del dovere la fine dell’emergenza Coronavirus. Da imprenditore ed editore, da uomo di Confindustria, da cattolico, da padre, accolgo questo invito con la mente e con il cuore, e aspetterò di poter riabbracciare Cristian Invernizzi, cui ribadisco tutta la mia personale fiducia, per festeggiare assieme a lui la fine di questa tragedia!
Salvatore Gaetano