Gioia Tauro, il Crocefisso e’ parte della nostra storia

Qualche mese fa, si è tornato a discutere sull’opportunità della presenza nelle scuole del Crocifisso.
Fino ad ora non abbiamo voluto parlare di questo argomento, perché molti autorevoli esponenti del panorama politico e culturale nazionale, ne hanno parlato.
Adesso che come dire “tutto di nuovo tace” vorremo anche noi esprime un parere.
In primis la croce fa parte della nostra storia, della nostra cultura e naturalmente della nostra fede, che poi sia labile o forte, questa è un’altra storia.
Fede che, spesso non difendiamo come invece fanno gli appartenenti ad altre confessioni religiose.
Tempo fa il giornalista Corrado Augias disse:” Sono ateo ma sono fortemente innamorato di Gesù Cristo”.
Al di là del credo religioso, è impossibile non amare o perlomeno ammirare Gesù.
Un uomo che ha cambiato la storia, sono più di 2000 anni che diciamo “Prima di Cristo” o “Dopo di Cristo”.
Un rivoluzionario, che ci ha insegnato ad accettare e ad accogliere il prossimo, soprattutto se svantaggiato; che ha perdonato l’adultera, che è stato un grandissimo pedagogista, ricordiamo che insegnava attraverso le parabole e con le immagini, un grande narratore, un trascinatore di folle.
Il crocifisso non è altro che l’immagine della rivoluzione cristiana che ha sparso per il mondo come un seme l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini, fino a quel momento assente.
Il Crocifisso fa parte della storia del mondo: è il segno del dolore umano e la corona di spine ed i chiodi ci ricordano la sua immane sofferenza.
La croce è il segno della solitudine della morte, in fondo poi, quando “l’indesiderata tra le genti” arriva, ce ne andiamo da soli. Niente di quello che abbiamo o amiamo portiamo con noi.
Quante persone sia cattolici o atei, o buddisti o altro ancora, sono stati traditi, venduti, umiliati “crocifissi” e lui li rappresenta tutti.
Quando portiamo sulle spalle un grande problema , diciamo sempre “porto la croce” e a dirlo sono anche i non cattolici
La famosa frase” Ama il tuo prossimo come te stesso” erano parole già presenti nell’Antico Testamento, ma sono diventate la chiave di tutto, la base della rivoluzione cristiana, proprio perché le ha pronunciate Lui e, sono tutto il contrario di quello che oggi c’è nel mondo: malvagità, guerre, femminicidi, pedofilia, indifferenza, stupri e adulterio.
Il Crocifisso deve restare non solo nelle scuole, ma anche in tutti gli uffici pubblici, affinchè tutti anche gli atei conoscano Gesù Cristo.
Infine vorremmo dire che tantissimi sono i libri presenti nelle librerie, sarebbe opportuno promuovere e vendere la Bibbia.
Un libro che insegna a vivere, ad educare i figli, a pregare, che insegna la storia.
E’ attraverso la Bibbia che si dovrebbero educare le nuove generazioni.
Ogni pagina della Bibbia è ricca di insegnamenti per tutti, anche per i non cattolici.
Rispettiamo tutto e tutti, ma consentiteci di fare questa riflessione: se nel mondo c’è il male va da sé che il Bene Esiste
Chi adora Satana giura che Satana esiste.
E allora se c’è Satana è vero che anche Dio c’è e che Gesù oltre ad essere un rivoluzionario, un personaggio storico, un uomo meraviglioso che ha perdonato l’adultera, e che nacque da una dolcissima e bellissima ragazza di nome Maria a Betlemme in una grotta, al tempo del Erode, è davvero il figlio di Dio.
Cerchiamolo questo Gesù, amiamolo, difendiamolo e facciamo in modo che da nessun muro di nessuna scuola, sparisca la croce che non ha mai rappresentato nessuna discriminazione, ma amore e accoglienza.
Caterina Sorbara