I centri socio educativi si ribellano contro “l’analfabeta politico”

L’analfabeta politico e la lode del partito non è altro che una poesia del drammaturgo e poeta Bertolt Brecht (spaventosamente contemporanea) che, con magistrale acume, è riuscito a descrivere con scrupolosità di dettagli quel personaggio che non sente, non parla e non conosce il costo della vita e che noi oggi vediamo seduto nei posti di potere e da lui dipendono le sorti di ognuno di noi.

Noi lavoratrici e lavoratori della disabilità, di questi personaggi in cerca di gloria, ne abbiamo sentiti e visti molti in questi anni di onorato servizio.

Come iene di fronte al pasto gratis cercavano di accaparrarsi il pezzo di carne migliore (il voto). Il loro modus operandi, una volta saliti al potere, è di pretendere sempre tempo, tergiversare quando c’è da dare risposte e stare attenti a non rimetterci magari un futuro voto (confezionando false promesse) e la lode del partito, citando il poeta.

Ci manca la politica che scendeva in piazza e si sporcava le mani per i diritti e per il rispetto delle persone fragili, solo perché era giusto. Lo stato dei fatti e del nostro vissuto personale traccia chiaramente il nichilismo di quest’epoca e nel caso in questione di questi politici che cedono e si coprono di fronte all’assurdità della burocrazia senz’anima a beneficio del nulla.

Cari politici, la disabilità non è uno “status symbol” da sfoggiare in campagna elettorale e questo noi operatori del sociale lo sappiamo benissimo. Parlare di disabilità vuol dire: responsabilità, spogliarsi totalmente dal pregiudizio e dare risposte concrete che ridiano ai nostri amati ragazzi il diritto di essere cittadini di questa città ed avere un futuro migliore.

 L’ assistenzialismo è morto nella notte dei tempi!

Questa politica del “grande fratello” vive per i riflettori e per i proclami, lasciando in sospeso le cose più importanti, per esempio pagare i servizi essenziali come i nostri e, da sei mesi, creare inclusione… con fatti e non con chiacchiere. La riunione fatta oggi, 15 luglio 2021, in videoconferenza con le parti interessate alla questione (Prefettura-Cisl Fp- assessorato alle finanze del comune – politiche sociali del comune) descrive quanto scritto finora, perché di concreto non ha sortito effetti in merito ai pagamenti dei servizi resi al comune dalle cooperative e, di conseguenza, è in bilico la sopravvivenza degli stessi servizi e di interi nuclei familiari, il tutto coprendosi dietro inutili ritardi. Tempo, riteniamo con cognizione di causa, ne avete avuto a sufficienza perché sei lunghi mesi sono tanti anche per le nostre famiglie monoreddito. La nostra perplessità riguarda il fatto che i fondi ministeriali per pagare questi servizi siano vincolati e appartengono alla 285… che fine hanno fatto? Domanda che esige una risposta immediata e che durante la videoconferenza ha ammutolito chi dell’amministrazione comunale doveva rispondere senza esitare.

Per tale motivo è confermata la manifestazione di domani venerdì 16 luglio ’21 a piazza Italia dalle ore 10:30 e si protrarrà ad oltranza fin quando non si avranno risposte serie e concrete .

Cara amministrazione comunale, concludiamo con profondo rammarico, rammentandovi che purtroppo ancora non comprendete che il sociale è il cuore pulsante di una società che si dovrebbe ritenere civile e, che con atto avverso nei confronti di questi servizi, ricade inevitabilmente su intere e complesse fragilità che abbiamo il dovere (forse come voi) di tutelare.

 

 Firmato,

Le operatrici dei centri socio educativi Skinner e Libero Nocera