Il narcisista: tra social e filosofia

Viviamo di social e questa ormai è una verità. I social scandiscono tutta la nostra vita e anche i corteggiamenti oggi iniziano davanti a un telefono. Le app, un terreno perfetto dove narcisisti perversi, uomini anaffettivi cercano approvazioni e le donne diventano vittime, ignorando spesso i segnali di pericolo.
Il narcisista ha grande interesse a non ricercare relazioni di vero scambio, ma vuole piacere per piacersi e le donne diventano un mezzo per misurare se stesso. Ed ecco che i social diventano lo “strumento vetrina” per amplificare quest’esigenza.
Questi finti “Don Giovanni” utilizzano i social network per iniziare delle relazioni e attraverso queste misurare la loro potenza.
In ogni essere umano è quindi possibile nascondersi la figura di “Don Giovanni” , cioè il profilo di qualcuno che può essere definito un giovane uomo dalla sfrenata sensualità, un libertino conquistatore di femmine, un individuo che disprezza le regole e ama la trasgressione, che non ha paura della morte, che irride l’aldilà e la stessa divinità.
La donna non esiste…Don Giovanni non conosce il senso di colpa. Egli decide di essere un impenitente, di giocare con la verità: ama la maschera, il trucco, l’artificio. La sola legge che conosce è quella del proprio godimento temerario.
Ecco le due diverse possibilità dell’esistenza: una etica e l’altra estetica.
Ed ecco il narcisista che oltrepassa il concetto di desiderio e giunge, come dice Kierkegaard, all’ultimo stadio estetico: la seduzione.
La conquista sessuale diventa il raggiungimento di un istinto immediato.
Dal momento che la sua vita estetica si pone al di là di quella etica ignorandone i fondamenti, il narcisista comprenderà mai il senso della verità?
Prof.ssa Raffaella Solano