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INTELLIGENCE, BATTAGLIA AL MASTER DELL’UNIVERSITÀ DELLA CALABRIA: “LA DIMENSIONE ECONOMICA DELLA SICUREZZA E’ FONDAMENTALE”.

RENDE (14.2.2019) – “La dimensione economica della sicurezza è fondamentale”. È quanto ha sostenuto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria Giuseppe Battaglia nel corso della lezione al Master in Intelligence dell’Università della Calabria, diretto da Mario Caligiuri. “Per combattere i nemici dello Stato – ha sostenuto – occorre comprenderli in profondità, comparando con quanto avviene nel resto del mondo”. Battaglia ha quindi sviluppato una serie di analisi, risultato di un’attività professionale che lo ha portato a visitare 80 paesi, confrontandosi con i meccanismi della geopolitica mondiale e la reale dimensione economica della sicurezza. In tale quadro – ha spiegato – l’Arma rappresenta un driver per tutelare gli interessi italiani anche al di fuori dei confini nazionali. A livello internazionale vanno considerati l’efficacia dei risultati e la gestione del tempo, che è diversa per esempio tra i cinesi, che vivono collegati al passato, e gli africani, che sono invece immersi nel presente. Ha poi affrontato le difficoltà nella cooperazione internazionale per il contrasto alla criminalità e al terrorismo, dovute anche al difficile scambio di informazioni tra gli Stati che operano con numerose banche dati nei rispettivi ambiti nazionali, determinando un’asimmetria nello scontro con le organizzazioni criminali che si muovono con meno vincoli e più rapidamente. Battaglia ha poi ricordato un caso di successo nella cooperazione internazionale, rappresentato dalla recente operazione ‘Ndrangheta Connection che ha visto efficacemente all’opera una squadra investigativa comune tra Italia, Francia e Olanda. L’ufficiale si è poi soffermato sulla lettura del contesto, attraverso la quale identificare valori e identità, spiegando come i fenomeni delle mafie nascano con il pretesto dell’opposizione alle ingiustizie sociali, affermandosi poi con la sopraffazione e la violenza. Battaglia ha poi evidenziato alcuni esempi che richiamano interrogativi di fondo sulla democrazia: in Somalia occorre esprimere un voto per ogni clan oppure a livello individuale? L’identificazione dell’antistato delle mafie nelle legislazioni nazionali ne può rappresentare un loro implicito riconoscimento? La difficoltà di perseguire i reati di opinione rendono più complesse le indagini sul terrorismo e la criminalità? L’ufficiale si è poi soffermato sul processo di intelligence, che parte dalla raccolta, valutazione, confronto, integrazione e interpretazione dei dati per sviluppare ipotesi da distribuire al decisore pubblico. In tale quadro può essere fondamentale la pianificazione che significa continuità delle visioni, degli interessi e delle politiche sviluppate a livello nazionale. L’attività di intelligence si può articolare in tre dimensioni: tattica, operativa e strategica, che differiscono in base allo spazio, allo scopo e al tempo. Ha quindi ulteriormente approfondito la dimensione economica della sicurezza, che è naturale e insuperabile. A riguardo ha citato gli attuali investimenti del settore militare nel bilancio federale degli Stati Uniti e che ammontano a 1.19 trilioni di dollari, pari al 61% del totale. Ha rilevato che a ogni declino di investimenti nella difesa è corrisposta una crisi internazionale, alla quale si è risposto aumentando nuovamente le spese militari rivolte ad obiettivi specifici. Battaglia ha fatto l’esempio dello Special Operation Command che dotato nel 2009 di 30 miliardi di dollari all’anno per tre anni e che aveva come obiettivo primario la cattura di Osama Bin Laden. Gli Stati Uniti, secondo Battaglia, continueranno a investire somme enormi per mantenere la supremazia tecnologica militare nel mondo. Per fare questo dovranno programmare e quindi essere in parte prevedibili. Ritorna quindi in ballo il ruolo decisivo dell’intelligence che deve avere la capacità di leggere il contesto in cui operano i nostri interlocutori, sviluppando anche conoscenze culturali, antropologiche e psicologiche. E tutto questo dovrà essere commisurato con gli obiettivi politici, le risorse disponibili e la pianificazione dell’azione per ottenere un risultato misurabile agli interessi del Paese.