Klaus Davi: Il PD scarica Antonio Castorina ma e’ tardi, si torni al voto

«Il Pd, nella persona del coordinatore Nicola Oddati, in una serie di dichiarazioni ha scaricato Antonio Castorina, attribuendogli ogni (presunta) nefandezza manipolatoria in occasione delle recenti elezioni comunali e pre-assolvendo di fatto il sindaco Giuseppe Falcomatà. Oddati usa un’argomentazione discutibile: quello che è successo è grave, ma il sindaco era all’oscuro di tutto. Riferendosi alle presunte nomine illegittime in decine di seggi, ai presunti voti tarocchi e a tutto quello che per ora sappiamo dell’inchiesta della Procura, la strategia difensiva del Pd sembra già profilata. Al netto del fatto che almeno Nicola Oddati ha dimostrato carattere nell’affrontare le domande dei giornalisti, le sue argomentazioni sono estremamente fragili e, ci permettiamo di dire, giuridicamente pericolanti. Ricordo a Oddati che ci sono già precedenti sentenze, proprio riguardanti ex sindaci di questa città, in cui i Tribunali hanno fatto valere, nell’attribuire le responsabilità, il “non poteva non sapere” con una certa nettezza. E anche se il vicesindaco Tonino Perna si è detto ‘certo’ del fatto che Falcomatà verrà assolto (riferendosi al caso Miramare), è tutto da vedere cosa accadrà con l’evoluzione del caso delle ‘elezioni porcata’ quando verrà vagliato dai giudici, sempre che si vada verso un rinvio a giudizio. Non solo: Oddati non calcola minimamente l’enorme danno fiduciario che questo fatto ha ingenerato negli elettori ai quali sono stati chiesti i voti durante la campagna elettorale. Un danno che compromette gravemente la fiducia nei meccanismi elettorali. Non può esserci un doppio standard etico. Quello che vale per i ‘nemici’ deve valere anche per gli ‘amici’, altrimenti introduciamo la perniciosa logica del ‘comparato’ che già ha provocato sufficienti danni nella cosa pubblica. Se i voti sono tarocchi, i verbali sono automaticamente nulli. Quindi si deve tornare al voto. Senza se e senza ma». Lo dichiara il giornalista e massmediologo Klaus Davi.