“Tangerinn” (Edizioni e/o) di Emanuela Anechoum
“I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi) di Diego De Silva
“Lo splendore – L’infanzia di Hans” (Laurana) di Pier Paolo Di Mino
“I giorni di Vetro” (Einaudi) di Nicoletta Verna
“Settembre nero” (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi
PREMIO SILA ’49 ALLA CARRIERA
Nadia Fusini, scrittrice e studiosa
La Cinquina 2025 è stata svelata! La direttrice del Premio Sila, Gemma Cestari, e il presidente della Fondazione Premio Sila, l’avvocato Enzo Paolini, hanno reso noti i cinque libri durante la conferenza stampa di stamattina alla libreria Mondadori di Cosenza. Inoltre, hanno rivelato che il Premio Sila alla Carriera sarà assegnato alla scrittrice Nadia Fusini. E che Rä Di Martino è l’artista del manifesto ufficiale di questa tredicesima edizione, “Kant Can’t (The Hand 2025)”.
Cosenza 16 maggio 2025 – Si respirava grande entusiasmo e trepidante attesa, stamattina alla libreria Mondadori di Cosenza. Non solo i giornalisti, ma anche numerosi appassionati si sono fatti heartbeat della conferenza stampa che ha svelato la Cinquina 2025 del Premio Sila, ovvero i cinque libri rimasti in gara e da cui la Giuria, e il Comitato dei lettori, sceglierà il vincitore di questa tredicesima edizione. L’evento ha riaffermato come il Sila sia ormai parte integrante del tessuto culturale cittadino.
Ma lasciamo spazio alla Cinquina protagonista, in ordine d’autore rigorosamente alfabetico: “Tangerinn” (Edizioni e/o) di Emanuela Anechoum, “I titoli di coda di una vita insieme” (Einaudi) di Diego De Silva, “Lo splendore – L’infanzia di Hans” (Laurana) di Pier Paolo Di Mino, “I giorni di Vetro” (Einaudi) di Nicoletta Verna, “Settembre nero” (La nave di Teseo) di Sandro Veronesi.
«Desidero evidenziare che la cinquina finalista di quest’anno, selezionata grazie all’impegno e alla dedizione del Comitato dei lettori, rappresenta un livello straordinario di eccellenza letteraria e pregio artistico – ha affermato il presidente della Fondazione Premio Sila, l’avvocato Enzo Paolini –. Non solo abbiamo avuto modo di ascoltare le presentazioni dei cinque autori, ma chiunque abbia avuto l’opportunità di leggere questi romanzi ne è rimasto certamente affascinato. Questo risultato non solo premia il lavoro del Comitato dei lettori, ma conferisce anche una grande responsabilità alla giuria, che dovrà scegliere il vincitore tra questi cinque finalisti d’eccezione, rappresentando al contempo una significativa gratificazione per questa edizione del premio».
Non solo Cinquina
Durante la conferenza stampa è stata annunciata anche la destinataria del Premio alla Carriera, la brillante scrittrice e studiosa toscana Nadia Fusini. Che per l’occasione, terrà la sua attesissima lectio magistralis intitolata “Shakespeare e Cervantes: la letteratura, il teatro e il sogno…”, evento in cartellone nel weekend conclusivo del Sila. Inoltre, è stato svelato che il talento artistico e visivo di Rä Di Martino ha creato l’opera “Kant Can’t (The Hand 2025)” che sarà il manifesto ufficiale della tredicesima edizione del Premio Sila.
«Sono particolarmente lieto di annunciare che il premio alla carriera di quest’anno è stato assegnato a Nadia Fusini – ha dichiarato l’avvocato Paolini – scrittrice, saggista, romanziera, critica letteraria e traduttrice italiana che occupa un posto di rilievo nel panorama culturale contemporaneo. Ha realizzato contributi straordinari su Virginia Woolf e Shakespeare, distinguendosi come personalità poliedrica e di vasta cultura».
Paolini ha inoltre sottolineato che Fusini «quest’anno ha ripubblicato un suo meraviglioso saggio intitolato “Chi ha ucciso Anna Karenina”, più attuale che mai, che esplora le figure femminili nella grande letteratura mondiale». La professoressa terrà la sua lectio magistralis su Shakespeare e Cervantes il 7 giugno a Palazzo Arnone. Riguardo al manifesto che accompagnerà questa edizione, il presidente ha spiegato: «Abbiamo scelto Rä Di Martino, artista romana dalla straordinaria versatilità e prolificità. La sua proposta, devo ammettere, inizialmente ha suscitato in me alcune perplessità, ma successivamente ne sono rimasto affascinato. Si tratta di un’opera particolarmente intensa che nel titolo fa riferimento sia al filosofo Kant che al termine inglese “can’t” (non può). L’immagine raffigura una mano che contiene un astronauta intento a esplorare l’universo racchiuso nel palmo».
Una visione condivisa per il successo
La direttrice Gemma Cestari ha voluto esprimere «un ringraziamento sentito ai nostri amici librai che ci hanno accompagnato, della Mondadori, della Ubik e della Feltrinelli. E un ringraziamento calorosissimo perché c’è una evidente crescita di interesse di partecipazione al nostro Comitato dei lettori che quest’anno, con i tempi strettissimi che avevamo dato, è stato presente e ha votato in massa».
Prima di concludere, Paolini ha voluto ringraziare «Andrea Pisani Massamormile e Monsignor Salvatore Nunnari, i miei fedeli compagni di viaggio nell’avventura del Premio Sila, iniziata nel 2012» e l’Amministrazione comunale di Cosenza «per aver messo a disposizione i luoghi istituzionali per le nostre manifestazioni e per aver sostenuto anche quest’anno il Premio Sila».
La Cestari ha infine annunciato che «la giuria è al lavoro e visto i tempi strettissimi di quest’anno, annunceremo i vincitori della sezione Letteratura e della sezione Economia e Società all’inizio della prossima settimana».
Uno sguardo al gran finale
Mentre la Giuria è già al lavoro per decretare i vincitori delle sezioni Narrativa ed Economia e società, l’attesa si riempie di nuove prospettive. La cerimonia finale del Sila si preannuncia imperdibile e si terrà dal 6 all’8 giugno, alternando le suggestive cornici di Cosenza e Camigliatello Silano. Nei prossimi giorni, saranno svelati ulteriori dettagli.
PREMIO SILA ’49 ALLA CARRIERA
Nadia Fusini
La tredicesima edizione del Sila ha deciso di assegnare il Premio alla Carriera 2025 a Nadia Fusini, scrittrice, traduttrice e personalità di spicco nel panorama culturale italiano, stimata non solo per la sua produzione narrativa, ma anche per il suo contributo come critica letteraria e docente universitaria. Dopo la laurea in Lettere all’Università “La Sapienza” di Roma, Nadia Fusini ha proseguito il suo percorso intellettuale studiando il pensiero e l’opera dei grandi protagonisti della critica letteraria. La sua formazione si è arricchita ancor di più attraverso approfondimenti sulla letteratura americana all’Università di Harvard e sul teatro elisabettiano allo Shakespeare Institute di Birmingham.
Nel corso della carriera accademica, Nadia Fusini ha insegnato Lingua e Letteratura Inglese all’università di Bari, per poi divenire professoressa ordinaria all’università La Sapienza di Roma, dove ha guidato il dibattito critico sulla produzione shakespeariana fino al 2008. Ha anche diretto un dottorato in Letterature Comparate presso l’Istituto Italiano di Scienze Umane (Sum) e insegnato alla Scuola Normale Superiore di Pisa, contribuendo alla formazione di nuove generazioni di studiosi.
Inoltre, Nadia Fusini ha tradotto e commentato autori del calibro di Virginia Woolf, John Keats, Shakespeare, Samuel Beckett e Mary Shelley. E ha curato collane editoriali importanti, fra cui la serie di traduzioni shakespeariane per Feltrinelli, e ha dedicato particolare attenzione alla resa scenica di opere come “Macbeth” e “Falstaff”.
Ma Nadia Fusini non è solo traduttrice e critica: la sua produzione narrativa e saggistica affronta tematiche complesse quali l’identità, il femminile e i rapporti interpersonali. Ricordiamo “La bocca più di tutto mi piaceva”, “Lo specchio di Elisabetta” e “L’amore necessario”, quest’ultimo tradotto in diverse lingue. Le tante sfumature del vivere contemporaneo e della condizione femminile sono finite sotto la lente dei suoi saggi. E ancora, ha diretto il Centro Interuniversitario di Ricerca Fenomenologia e Arte (Cirfa) e ha collaborato come docente presso l’Istituto Freudiano. Grazie alla sua opera, Nadia Fusini rappresenta una voce autorevole e indispensabile per comprendere le trasformazioni del mondo letterario e le sfide della modernità.