Lega, quali indennizzi ai calabresi per il depauperamento delle nostre risorse?

In questo momento di pesante crisi energetica è importante capire come sono state gestite le innumerevoli risorse calabresi e come si potrebbe, invero, amministrare per il presente e futuro. Un monitoraggio fondamentale per capire come siamo messi, se bisogna invertire la rotta, se è necessario assumere interventi urgenti per ripristinare gli equilibri indispensabili per evitare che la Calabria, come al solito, venga depredata delle proprie ricchezze naturali. Nel mare ionico vi sono trivelle che estraggono le nostre risorse, in collina si intravedono distese di pale eoliche e fotovoltaico, tanti sono gli impianti di produzione di energia, ecc. Di tali strutture, quasi tutte in mano a società straniere o a multinazionali non si parla quasi mai e non si è a conoscenza se, nel passato, nel concedere le autorizzazioni si sia mai pensato o sottoscritto di possibili indennizzi che gli interventi avrebbero dovuto ristorare il territorio. Per quanto è a conoscenza di chi scrive nulla rimane alla Calabria, ma potremmo, e lo speriamo, sbagliare. Appare, pertanto, di rilevante importanza conoscere se, in effetti, questi grandi interventi di sfruttamento delle risorse dei calabresi abbiano portato a dei ritorni sui territori. Sarebbe, veramente, un delitto venire a sapere che lo sfruttamento che impoverisce la Calabria ed arricchisce tali gruppi di livello nazionale ed oltre, non lascino nulla alla nostra terra. Ed, ecco allora, la necessità che sul punto si faccia chiarezza e si sappia pubblicamente come stiano le cose. La Lega difende e difenderà i diritti dei territori e dei calabresi, senza fare un millimetro di passo indietro. È immorale che terzi sfruttino la Calabria senza riconoscere nulla ai territori, oltre a creare situazioni che, nel prossimo futuro, potrebbero anche danneggiare ulteriormente l’ambiente e i cittadini. Esempio, il termovalorizzatore di Gioia Tauro che, da oltre un ventennio, brucia tanti rifiuti, con inquinamento del territorio e pare anche con un aumento dei tumori, senza alcun serio controllo sia sulle condizioni dell’aria e sia sulla presenza di filtri adeguati. Tante sono state le battaglie dei sindaci, dei cittadini, ma nessun riscontro adeguato ed oggettivo: non vi è nessun accertamento o studio che dimostri la mancanza di inquinamento ambientale o la assenza nane particelle nell’aria. È tutto normale ciò? In altre regioni sarebbe stato consentito? Certamente no. Ed allora la Lega non può permettere che situazioni del genere proseguano e che i calabresi oltre al danno debbano subire delle pesanti beffe!
Lì, 12.02.2022.
Il Commissario Regionale Lega
Giacomo Francesco Saccomanno