“Con l’obiettivo 4 del Piano Strategico Nazionale delle Aree Interne, il Governo certifica che ci sono territori destinati a morire. Parliamo del 30% della popolazione della nostra provincia: comuni dell’entroterra, comunità vive e resilienti, che verrebbero accompagnate in un ‘declino irreversibile’ anziché sostenute per rinascere. Un’intera porzione di Calabria, la dorsale montana della provincia di Crotone, viene trattata come un’appendice sacrificabile sull’altare di chissà quale sviluppo economico. È inaccettabile. È questa l’idea di equità e coesione territoriale? È questa la strategia per la rinascita del Sud?
Lo dico con chiarezza: non possiamo permettere che si cancellino intere comunità, che si trasformi lo spopolamento in una previsione pianificata. La politica ha il dovere morale e costituzionale di contrastare l’abbandono, non di gestirlo burocraticamente.
Per questo chiedo pubblicamente – a partire dal Presidente della Provincia Ferrari e al Presidente Occhiuto – a tutti gli amministratori del territorio che pochi mesi fa hanno aderito a Forza Italia dichiarando la sinergia tra governo locale regionale e nazionale di stracciarla, se non vogliono essere complici di questa sciagura annunciata. Non si può governare il territorio con una mano e firmarne la condanna con l’altra.
Serve uno scatto d’orgoglio collettivo, una battaglia politica, istituzionale e sociale che parta in tutte le province calabresi e che coinvolga anche i nuovi segretari provinciali e il segretario regionale. Noi siamo pronti a farla, a ogni livello certi dell’appoggio delle altre forze democratiche, delle associazioni, ai sindacati, ai comitati civici di unirsi.
Perché nessuno ci convincerà che i nostri paesi devono morire per decreto. Noi lotteremo per farli vivere.”