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ll week end naturalistico a Pazzano.. sabato 6 maggio nel progetto slow Food l’Appennino che verrà

.Un week end nato dalla condivisione da parte del sindaco di Pazzano Sandro Taverniti del progetto slow food  “stati generali dell Appennino ” di cui è  referente Marisa Gigliotti per slow Food

Calabria.  L’  intenzione  annunciata dal sindaco è  di fare di questa esperienza un  appuntamento a cadenza annuale la prima domenica di maggio. Montestella ha ospitato in questa occasione decine di persone  provenienti da Soverato, Davoli, Catanzaro, Cosenza, Locri, Gioiosa Jonica, Brognaturo , Bovalino, Rossano e Bracciano, soci della comunità di terra madre Borghi in comunita di Badolato, soci slow Food della condotta di Soverato versante jonico  e della condotta della Locride, socie della Fidapa di Soverato  . Importante la condivisione del rettore del santuario di Montestella don Enzo Chiodo che ha accolto i convenuti ed ha aperto l eremo per ospitarli nelle celle dei monaci ed accoglierli a tavola con la sapiente cucina delle donne di Pazzano.  Dopo la visita  ad alcuni luoghi storici delle miniere di Pazzano guidata dal sindaco,  è seguita  la visita alla grotta dell eremo di Montestella con la guida di Don Enzo Chiodo

Con  i saluti del sindaco e del comitato della condotta slow Food della Locride  si è aperto il convegno di alto valore culturale e scientifico  coordinato da Marisa Gigliotti . Interessanti le  relazioni di Carmine Lupia etnobotanico( che ha presentato alcune delle centinaia di specie  spontanee della biodiversità di cui è ricca la  Calabria) ; del geologo Tonino Caracciolo  (che ha presentato la dinamica del sistema di connessione dei torrenti, il concetto di sacralità della acqua  e  le caratteristiche dei sistemi rocciosi )  , di Sandra Ianni sociologa e sommelier  ( che partendo dal mito della dea cura ha centrato l’ argomento delle erbe  come  rimedio per il  benessere psicofisico) ;di  Antonella Pelaggi d.ssa in pianificazione (che ha proposto l  ‘utilizzazione delle nuove tecnologie di informazione territoriale del gis per  la lettura e la salvaguardia del territorio presentando anche  i tracciati dei sentieri di Montestella)  .Anche il contributo  dell Inu Calabria fatto pervenire dal prof   Sante

Foresta  ha messo in evidenza il ruolo del paesaggio e dei centri storici da recuperare svelando anche i limiti della attuale legge urbanistica regionale.   Al convegno ha mandato un saluto di condivisione Nicola Irto presidente del consiglio regionale ed era presente anche Rosario Rocca in rappresentanza dei 41 comuni della Locride che ha ribadito l esigenza di caratterizzare questo territorio con il distretto culturale nella geografia della nuova città metropolitana .Questa difesa identitaria del paesaggio e dei centri storici in un contesto di programmazione urbanistica è stata  ripresa  nell’ intervento dell ‘architetto Marisa Gigliotti   che come segretario dell’ Inu Calabria  ha invitato i presenti a partecipare al convegno sulla pianificazione e sull’urbanistica che si terra’ il 24 maggio a Reggio Calabria .Sulla stessa lunghezza d’  onda l ‘ appello lanciato da Carmine Lupia in difesa della biodiversità della  riserva Valli Cupe da poco deliberata dal consiglio regionale   e già in fase di rischio per un azione invadente ed inopportuna  da parte della politica  . Appello condiviso dai partecipanti al convegno e riproposto anche nella giornata di domenica durante la passeggiata alla ricerca delle erbe spontanee.

 I nostri territori vanno conosciuti ma l obiettivo più importante è quello di dare loro valore e dignità , sopratutto apprezzando le persone che in condizioni più difficili di quelle che abitano le città e la costa, ancora resistono ed abitano questi luoghi suggestivi ma in via di spopolamento. Quando ci rivolgeremo a loro con rispetto e non solo come occasione di un  fuggevole weekend, allora cominceranno a cambiare le strategie. Non a caso il nome del progetto slow food che sto seguendo è ” l Appennino che verrà .Stati generali delle comunità dell Appennino..”.ed il.suo simbolo e’ tutta la catena Appenninica dell’Italia e la Calabria ne rappresenta la  punta terminale ma non per questo la meno importante. ANZI… 

Marisa Gigliotti, referente slow food Calabria del progetto l Appennino che verrà .Stati generali delle comunità dell Appennino..”.