Melito Porto Salvo, incontro: Tumore al seno prevenire affrontare e vincere un tabu’

Si è svolto sabato scorso a Melito Porto Salvo , un importante incontro dal tema: “TUMORE AL SENO; Prevenire, Affrontare, e Vincere un Tabù”, fortemente voluto e organizzato dal Circolo Culturale Meli.
Un dibattito aperto rivolto alla cittadinanza ed alle istituzioni, un momento di confronto e di crescita socio-culturale importante per affrontare un argomento che ancora oggi costituisce motivo di paure e silenzi.
Un racconto introspettivo rivolto non solo alle donne ma a tutta la popolazione,raccontato dalla voce di protagoniste che con fede e coraggio hanno affrontato e sconfitto la malattia.
Dopo i saluti del dott. Pasquale Mesiti, direttore Sanitario azienda ASP di Reggio Calabria e del dott. Pasquale Veneziano, Presidente dell’ordine dei medici che hanno sottolineato l’importanza dell’ incontro; il dott. Salvatore Marafioti, chirurgo generale e senologo dell’Ospedale Santa Maria degli Ungheresi di Polistina, ha parlato del percorso diagnostico e terapeutico della malattia.
A seguire il dott. Aurelio Naborrini, si è soffermato sull’importanza dello screening e della diagnosi precoce.
Subito dopo il dott. Pasquale De Stefano ha parlato della terapia oncologica del cancro alla mammella, mentre il dott. Giuseppe Dattola ha trattato il tema: “Come il cancro ti stravolge la vita, l’approccio
pisco-terapeutico ad una diagnosi difficile e alle sue conseguenze”.
Don Leonardo Manuli, ha emozionato il numeroso pubblico presente con la sua testimonianza di sacerdote e figlio di una donna che ha affrontato il percorso della malattia.
Toccanti sono state anche le testimonianze personali delle dott.sse Leonella Stellitano e Alice Mafrica che hanno ricordato i momenti difficili da loro vissuti nel corso della malattia.
Alla fine della serata il dott. Salvatore Marafioti ha rilasciato per il nostro giornale la seguente intervista.
1) Dottore la prevenzione è ancora oggi l’unica vera chiave per sconfiggere la malattia?
La prevenzione è sicuramente l’arma principale nelle malattie oncologiche.
La diagnosi precoce è vitale.
2) Gli screening ogni quanto vanno fatti?
Innanzitutto devo dire che la prevenzione per me è un concetto familiare, un’attenzione che non deve essere solo dalla parte della paziente, ma di tutta la famiglia, verso le patologie che hanno un’alta incidenza, come per esempio proprio il tumore alla mammella che colpisce una donna su otto.
Dopo i 40 anni la mammografia è importantissima.
Il percorso delle malattie senologiche che noi avevamo creato qui a Melito, era stato organizzato in maniera diversa dagli standard nazionali, in quanto la fascia d’età va dai 18 anni in poi.
Questo ci ha consentito di valutare e registrare un aumento di patologie senologiche in fasce di età che prima non venivano considerate, perché i percorsi partivano dopo i 25 anni.
3) A che punto è la ricerca?
La ricerca per il tumore alla mammella è sempre in evoluzione, non si ferma mai.
Il grande salto è avvenuto dal dott. Veronesi in poi, che ha rappresentato il grande cambiamento sia dal punto di vista della diagnosi, del trattamento chirurgico e terapeutico.
C’è adesso un’evoluzione continua, di recente sono state scoperte nuove molecole e nuovi recettori che fanno ben sperare sul trattamento terapeutico.
4)Quanto è importante il supporto psicologico?
Il nostro percorso oncologico a Melito aveva una gestione familiare, perché instauravamo un rapporto esclusivo con la paziente, accompagnandola passo dopo passo.
Io le accompagnavo dalla prima visita, alla diagnosi, al trattamento chirurgico e dopo terapeutico.
Il supporto psicologico era fornito alle pazienti da tutta l’equipe.
E’indispensabile che la paziente creda in qualcosa: il dottore, lo psicologo, la fede per poter andare avanti nel difficile e doloroso cammino.
5)La Calabria è preparata o c’è ancora il “turismo sanitario”?
Il tumore alla mammella rappresenta la seconda voce nel turismo sanitario regionale.
Vede lei mi sta ponendo una domanda che si presta a diverse risposte perchè se consideriamo le strutture ospedaliere, devo dire poco, perché non tutte le strutture della regione rispondono agli standard nazionali, invece dal punto di vista della professione medica io credo che ci sono professionisti molto preparati come al Centro e al Nord Italia.
Naturalmente è difficile svolgere la professione in un posto dove la struttura è carente, dove non risponde agli standard nazionali.
6)Ci parli della situazione attuale dell’Ospedale di Polistena.
L’Ospedale di Polistena è l’Ospedale dove si lavora moltissimo.
E’ una struttura che nonostante le molteplici difficoltà riesce a far fronte nel migliore dei modi ad un importante numero di pazienti,che ogni giorno arrivano e che necessitano di un’assistenza multidisciplinare.
Tutti i pazienti vengono assistiti nel migliore dei modi con carichi di lavoro notevoli sul personale medico e paramedico.
7)Cosa ne pensa lei dell’Ospedale della Piana?
Personalmente credo che sia importante per la Piana del Tauro avere al più presto una struttura nuova con molti posti letto, soprattutto per i reparti che accolgono patologie acute.
Una struttura d’avanguardia, moderna che rispetti tutti gli standard previsti.
Non saprei dirle dove può essere meglio allocata, ci sono persone deputate a farlo, certamente non dovrebbero essere né politici né tecnici.
Comunque deve essere un posto facilmente raggiungibile da tutti i paesi pianigiani.
6)Ottobre è il mese della prevenzione, cosa consiglia alle donne?
Consiglio di iniziare a pensare a sé stesse, di conoscersi meglio, perché non cè migliore diagnosi di quella che fa la paziente stessa.
Nello specifico del tumore alla mammella l’autopalpazione e se sorge qualunque dubbio andare subito dal senologo.
Caterina Sorbara