Ndrangheta: Boss Rocco Papalia querela Klaus Davi, suoi manifesti offensivi

Dopo il sindaco di Buccinasco, anche il boss sceglie le vie legali

I manifesti non son piaciuti né al primo cittadino né tantomeno al boss di Buccinasco. Rino Pruiti, sindaco della cittadina a sud di Milano, era stato il primo a contestare i manifesti provocatori di Klaus Davi multandolo perché aveva affisso in modo abusivo mentre “a Buccinasco bisogna fare rispettare la legalità”. A stretto giro anche il boss Rocco Papalia, secondo Repubblica considerato uno dei più importanti capi della ‘Ndrangheta al Nord (https://milano.repubblica.it/cronaca/2020/07/16/news/buccinasco_rocco_papalia_causa_comune-262118788/), ha seguito la stessa strada del sindaco e ha querelato Klaus Davi per i suoi manifesti giudicati ‘offensivi’ per la sua ‘reputazione’. La notifica (in calce ) è stata recapitata a Klaus Davi nella giornata di giovedì 22 aprile presso la sede della sua agenzia di Milano. A darne notizia è il legale del massmediologo, Eugenio Minniti (Foro di Locri). In un passaggio si legge esplicitamente: “Delitto P.P. dall’articolo 595 co 3 c.p., perché affiggendo numerosi manifesti che ritraevano l’immagine di Papalia Rocco modificata in versione femminile, offendevano la reputazione dello stesso. Con l’aggravante di avere arrecato l’offesa mediante un mezzo di pubblicità”. I manifesti risalgono al 13/12/2017 a Buccinasco e ritraevano il super boss in abiti femminili. Un’iniziativa non nuova visto che manifesti molto simili hanno interessato altri boss della Mafia Siciliana come Totò Riina, Matteo Messina Denaro, della ‘Ndrangheta Gino Molinetti, Rocco Morabito e del boss di San Luca Domenico Giorgi, e della camorra, da Raffaele Cutolo, Giacomo Di Lauro, Michele Zagaria e tant’altri. Ma evidentemente Papalia non l’ha presa bene. Papalia, recluso dal 1992, condannato a 30 anni, ha scontato ben 26 anni di carcere fino al 2017 per reati di associazione a delinquere, droga, armi, sequestri e omicidio. Insomma, Klaus Davi è riuscito nell’impresa di scontentare sia il sindaco di Buccinasco che il boss, che hanno scelto entrambi le vie legali.