Nota cgil su processione Oppido Mamertina

Domenica 06 Luglio 2014 16:57 –

Riceviamo e pubblichiamo: Quello che è successo ad Oppido Mamertina  con la processione che si ferma davanti alla casa di Mazzagatti è un fatto gravissimo che deve essere denunciato.

Non è accettabile che mafiosi e loro affiliati, come è successo anche in altre zone della Calabria, possono essere omaggiati durante le cerimonie religiose facendo sostare l’effige religiosa davanti alle proprie abitazioni, a dimostrazione della loro forza.

Occorre reagire con forza e determinazione per sconfiggere una vecchia cultura che deve essere definitivamente abbandonata.Per questo riconosciamo senso dello Stato e del proprio dovere al maresciallo Marino e ai due carabinieri presenti che, in segno di netta presa di distanza, hanno abbandonato la processione.

Il contrario di quello che hanno fatto il sindaco e gli esponenti della giunta presenti che, a questo punto, a nostro avviso, dovrebbero immediatamente dimettersi.

Ed una riflessione seria dovrebbe essere fatta anche dalle autorità ecclesiastiche per  capire se il comportamento di certi religiosi sia da condannare come ha di recente.

Quello che è successo ad Oppido Mamertina con la processione che si ferma davanti alla casa di Mazzagatti è un fatto gravissimo che deve essere denunciato.

Non è accettabile che mafiosi e loro affiliati, come è successo anche in altre zone della Calabria, possono essere omaggiati durante le cerimonie religiose facendo sostare l’effige religiosa davanti alle proprie abitazioni, a dimostrazione della loro forza.

Occorre reagire con forza e determinazione per sconfiggere una vecchia cultura che deve essere definitivamente abbandonata.

Per questo riconosciamo senso dello Stato e del proprio dovere al maresciallo Marino e ai due carabinieri presenti che, in segno di netta presa di distanza, hanno abbandonato la processione.

Il contrario di quello che hanno fatto il sindaco e gli esponenti della giunta presenti che, a questo punto, a nostro avviso, dovrebbero immediatamente dimettersi.

Ed una riflessione seria dovrebbe essere fatta anche dalle autorità ecclesiastiche per  capire se il comportamento di certi religiosi sia da condannare come ha di recente proprio in Calabria chiaramente espresso Papa Bergoglio.