Nota Stampa Locride Ambiente

Locride Ambiente Spa accoglie con viva soddisfazione e grande fiducia la decisione della Commissione di Garanzia sull’attuazione dello sciopero nei servizi pubblici essenziali di intervenire sulla grave situazione degli scioperi reiterati dei dipendenti, chiedendo alle amministrazioni comunali interessate adeguate informazioni in merito ai rapporti intercorsi e ancora in corso tra gli stessi enti e la società.

Nei giorni scorsi la Commissione ha infatti formalizzato ai comuni una serie di richieste, con lo scopo di accertare la vera causa della protesta fatta scattare, con iniziative clamorose e non del tutto corrette, dagli addetti alla raccolta dei rifiuti sui territori interessati.

Nello specifico la Commissione ha richiesto informazioni su quanto segue:

  1. A) Piano di rientro del debito con Locride Ambiente S.p.A.;
  2. B) Canoni riconosciuti arretrati da pagare (numero delle mensilità e importo complessivo);
  3. C) Fatture presentate da Locride Ambiente S.p.A oggetto di contestazione (data di emissione di ciascuna fattura contestata, importo e motivazione della contestazione);
  4. D) Costo annuo del servizio come da contratto (importo complessivo);
  5. E) Stime gettito TARI per gli anni 2017-2018-2019 e importi effettivamente incassati in relazione a ciascuna annualità;
  6. F) Importi erogati dal fondo di solidarietà per i Comuni (importo complessivo);
  7. G) Altri importi ricevuti a titolo di anticipazione (importo complessivo);

La richiesta di queste importanti e fondamentali informazioni è stata decisa nella seduta del 27 febbraio scorso, al termine della quale si è deliberato di conoscere ulteriori ed essenziali dati. Locride Ambiente S.p.A. plaude a questa iniziativa, perché essa consentirà all’opinione pubblica di sapere, con assoluta certezza, la regolarità del comportamento della società, che ha sempre e in modo reiterato evidenziato la  anomalia di alcune astensioni dal lavoro, la non spontaneità di alcune dichiarazioni pubbliche, che sapevano e sanno di volgare strumentalizzazione, palesando il timore  della sussistenza di una strategia volta  ad eliminarli dallo scenario imprenditoriale dell’area dell’Alto Jonio reggino.

Non è intenzione di Locride Ambiente anticipare conclusioni, ma la stessa prende atto di un’azione della Commissione che permetterà molte spiegazioni.

L’obiettività del lavoro della Commissione e il rigore dello stesso non devono di certo essere certificati da Locride Ambiente, che resterà in attesa, in rispettoso ossequio, di conoscere le future determinazioni dell’organo di controllo. Tuttavia, far sapere che c’è chi si sta impegnando ad approfondire con incisività il caso, si ritiene sia opportuno.

La stessa Commissione, nella lettera indirizzata ai sindaci, inviata per conoscenza al Prefetto di Reggio Calabria, e una cui copia è stata inviata con posta certificata alla società, premettendo che  “nel corso  dello scorso anno (il 2019, nda) è stato rilevato un considerevole incremento  della conflittualità nell’area il cui servizio di igiene ambientale è affidato a Locride Ambiente S.p.A., 22 azioni di sciopero proclamate in un anno  e oltre 10 giorni di astensioni spontanee, mentre tutt’ora sono in corso  proteste dei lavoratori che, di fatto, impediscono il corretto e pieno espletamento del servizio in alcuni comuni serviti dall’azienda”, afferma  che “alla base delle proteste dei lavoratori  c’è il sistematico  ritardo  nel pagamento  delle retribuzioni, ormai una condizione  permanente che, di norma, oscilla dalle due alle quattro  mensilità e genera un’altissima conflittualità”.
Si chiede di soffermarsi sul termine oscilla. Un particolare tutt’altro che trascurabile, visto che reiterata è stata l’affermazione da parte di molti detrattori, secondo i quali erano costanti i 4 mesi di ritardo. L’espressione andrebbe a confermare la validità e l’onesta intellettuale delle asserzioni fatte dalla società.

Ma a parte questo, un altro passaggio sembra non ammetter dubbi: “Nel corso delle numerosissime vertenze, attivate dalle organizzazioni sindacali, anche in sede prefettizia – scrive la Commissione nella sua richiesta – è emerso  che la causa principale di insorgenza del conflitto è costituita dal gravissimo ritardo con cui  gli enti locali pagano all’Azienda i canoni  per il servizio reso, fino ad avere costituito  una massa debitoria di dubbia esigibilità e risalente nel tempo, che compromette  la stessa possibilità di sopravvivenza  della società”.

Ai detrattori, che sono tanti, si ricorda, infatti, che Locride Ambiente è una società mista, nella quale i comuni hanno un ruolo, in ragione del quale non possono scaricare le responsabilità sulla governance dell’azienda. Troppo facile. Ed ora, con questo intervento della Commissione di Garanzia, la vera verità sarà accertata. E di essa i soloni di turno, coloro che hanno attaccato pregiudizialmente la società e i suoi componenti, accusandoli di tutto, dovranno prendere atto.  Non ci saranno spazi per contraddittori improduttivi. Nero su bianco, come Locride Ambiente ha sempre fatto, si otterrà la fotografia reale della situazione.

Si riporta un altro passaggio della Commissione di Garanzia. Si prega di considerarlo con attenzione. Ebbene l’organo di controllo scrive che “è del tutto evidente che tale catastrofico bilancio finanziario (è riferito alla massa debitoria patita dai comuni), non può essere giustificato, se non con diffuse, risalenti e reiterate cattive gestioni amministrative e contabili da parte degli enti locali. E altrettanto evidenti sono le conseguenze sulla mancata garanzia del diritto costituzionale dei lavoratori alla retribuzione, nonché dei diritti costituzionali degli utenti, compressi e limitati dalle continue azioni di sciopero, e i profili di danno all’erario per l’enorme massa debitoria accumulata e destinata ad aggravare il debito pubblico”.