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Proteste a Roma, la Polizia blinda: siamo pronti a nuova economia a una nuova umanità? Di Al. Tallarita

Una Roma uggiosa e grigia ..praticamente bloccata in centro. Da via del Corso è impossibile accedere tanto a Montecitorio, quanto agli altri Palazzi della Politica.
Transenne, polizia in tenuta antisommossa, carabinieri e blindati. In osservazione costante, mi consentono di passare da una strada completamente bloccata, attorno a me vuoto, controllo e pioggia. Dopo aver chiesto alcune informazioni sull’evoluzione della protesta, che c’è stata e che si è fermata a Piazza San Silvestro, perché bloccata dall’andare verso Montecitorio e poi direzionata verso Piazza del Popolo, mi hanno rivelato altre fonti. Saluto, alcuni di loro con il casco si riparano di più dalla pioggia, altri sotto alcuni balconi ..altri ancora si bagnano. In verità nonostante l’ombrello anch’io mi sono completamente bagnata. È la Roma capitale.. che accoglie le lacrime, le proteste, la disperazione sentita dei ristoratori che non sanno come fare ma in mezzo a loro, anche spesso, i soliti.. che non hanno colore politico, ma che hanno sempre pronti qualche malcontento contro cui gridare e fare casino. Li abbiamo visti a Montecitorio e li vedo anche oggi mentre cammino, sotto la pioggia mascherina e occhiali da sole, alcuni giovanotti bottiglie alla mano, si proteggono dalla pioggia qua e là sotto balconi o nelle entrate dei palazzi, qualcuno guarda i video della protesta di oggi davanti a una chiesa.
E allora cammino osservo e penso a qui ..a Roma.. a questa protesta, a quello che sta succedendo in Europa e allora la mia mente va anche oltre. È una situazione piuttosto delicata, perché è come se il popolo fosse diviso fra gli statali e gli imprenditori e tra questi, fra chi è garantito e chi no. Sì perché in verità, la protesta a cui stiamo assistendo, è la manifestazione di qualcosa di più profondo, di più storico. Quello a cui stiamo assistendo, è un cambio totale dell’economia. Cambiamento che si è inserito nel quadro devastante pandemico, che ha colpito il mondo. C’è stato un periodo in cui l’economia, ha facilitato la libera impresa e chiunque poteva diventare imprenditore, accedere a questo sogno, anche chi non aveva i soldi per farlo e chiedeva dei prestiti. Il tipo di economia che ci aspetta, sarà un’economia che favorisce le imprese forti. E gli aiuti internazionali, quelli che poi gli Stati potranno restituire, così come i prestiti delle banche, sono destinati alle imprese solide, che poi potranno restituire attraverso il loro lavoro produttivo, tutto quanto. Facendo ingrandire, rafforzando e arricchendo, gli Stati. Facilitando il fiorire dell’economia stessa. Tutti quelle imprese che sono destinate al fallimento, piccole o che già erano indebolite dalle precedenti crisi economiche, non verranno aiutate. È dura da sentire, ma è la realtà di quello che succederà. Perché un’impresa che funziona genera economia, fa funzionare uno Stato, il suo peso geopolitico grazie alle esportazioni o come nel caso specifico dell’Italia, nel campo turistico, grazie agli introiti di chi arriva e spende. E fa funzionare, anche l’Europa e il mercato internazionale con gli import-export.
Ben sappiamo che anche ‘l’oro liquido’ avrà il suo peso specifico, nell’affermazione del potere strategico geopolitico, di ogni singolo Stato, compreso il nostro.
Inoltre la questione ambientale, la nuova presa di coscienza e gli obiettivi, che sono stati dati entro il 2050, cambia completamente l’economia mondiale. Pertanto questa adesso dovrà basarsi, anche e molto, su settori produttivi che rispettino le nuove misure ambientali e che concorrano a creare, con questa nuova coscienza ambientale, avendo come principio fondante, questo nuovo concetto ambientale. Per cui aziende che per esempio convertiranno gli imballaggi dalla plastica alla carta, altre che potranno digitalizzare il rapporto lavorativo dei dipendenti, che concorreranno creare questi servizi e la loro gestione, nonché la formazione, d’alfabetizzazione digitale. L’incontro tra l’uomo e robot diventerà sempre più effettivo, sempre più fondamentale; è tutto questo andrà formato, costruito e sarà materia portante della nuova economia, che nascerà da un profondo, definitivo, storico cambiamento. Siamo davanti a una nuova rivoluzione industriale ed economica. E anche gli spostamenti umani, subiranno un definitivo cambiamento. E saranno diminuiti, più legati ad una effettiva necessità, per diminuire l’inquinamento ambientale. Di certo, la pandemia è diventata la discesa, affinché questa nuova, storica ondata economica, allargasse i suoi cerchi di propagazione a tutto il mondo ed in modo così repentino. Eravamo speranzosi di tornare ad una normalità. E si la parola normalità, ben sappiamo, che viene dalla società. Perché la normalità viene da ‘Norma’ e le norme le fanno le società. Per cui si, torneremo ad un’altra normalità, fatta di nuove norme, concepite da nuove società. O perlomeno da chi, queste società le controlla, le trasforma, ne fa le leggi, ne sta a capo e decide per le persone, che formano queste entità viventi. E che si muovono, come un organismo, in cui ogni parte ha la sua fondamentale importanza, perché l’organismo resti vivo. Questa è la verità, è questo che sto vedendo a Roma oggi e che probabilmente ancora saranno in altre piazze così come sono stati in tutta Italia. Settori colpiti da questa ennesima e definitiva crisi. Ad uno sguardo un po’ più ampio, appaiono nella loro fragilità; gruppi disperati di gente che urla.. che ha paura per il futuro che vedono un’impresa crollare sotto i piedi… ma che nessuno potrà ascoltare, in molti casi. Perché ci saranno attività, anche nella ristorazione per esempio, così come nel turismo, che riusciranno ad avere degli aiuti e proseguiranno, perché sono delle attività floride. Mentre le altre che già barcollavano, che erano più piccole, per darwiniano insegnamento, saranno costrette a fallire. In più, il comparto statale, in verità continuerà a crescere, perché lo smart working diventerà la nuova normalità. Entro un’idea di lavoro in cui la gente potrà muoversi di meno e inquinare di meno. Strano da sentire probabilmente, ma è la constatazione dei fatti. Quando qualcosa cambia la realtà ci sembra molto dura.
La lotta certamente aiuta qualcuno a sfogarsi, qualcun altro a infiltrarsi e lanciare bombe carta…. mentre altri quella società devono continuare a difenderla. Sono tutti i comparti di Polizia, Carabinieri, Finanza, Esercito. Tutti coloro che, per lavoro, in nome di una divisa e a rappresentazione della Patria, mettono con onore e non per molti soldi.. la loro vita a repentaglio costante. Per dovere che sentono proprio ..e prendersela con loro è la manifestazione palese di come la società si sia divisa, tra chi è più garantito e chi lo è di meno. Secondo una superficiale interpretazione. Ma chi fa impresa lo sa, che non può essere garantito. È una scelta, che può rivelarsi vincente o perdente, in caso di crisi economica e di cambiamento. Non è semplice.. mi sto limitando, nel toccare degli spinosi argomenti, ma parlando con coscienza antropologica, storica, economica. Spesso non si accetta la verità, si ha paura di questa, ci si irrigidisce, si diventa aggressivi. Ciò non significa, che chi ha una certa responsabilità intellettuale, non debba raccontare le cose come stanno. La società sta cambiando e continuerà a cambiare. E quella che abbiamo di fronte è una nuova economia, una nuova storia, una nuova umanità.