Reggio Calabria, il Colonnello Battaglia ha incontrato la stampa

Come di consuetudine, in concomitanza del nuovo anno, il Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Calabria ha il piacere di incontrare la “Stampa” reggina, sempre testimone di 12 mesi di intenso lavoro, per uno scambio augurale.
Oggi siamo qui convenuti per fare il bilancio di un anno di lavoro intenso, diuturno, dedito alla cittadinanza. In questi ultimi dodici mesi di attività sono molte le difficoltà superate e i successi conseguiti, a dimostrazione della costante operosità dei Carabinieri di questa provincia. I numeri, nella loro asciutta sinteticità, manifestano risultati in costante crescita non solo sul piano della repressione dei fenomeni criminali, ma anche sul fronte della prevenzione.
Quando parliamo di sicurezza facciamo riferimento ad un concetto complesso che sottende una varietà di espressioni: dal furto in abitazione, alla rapina, dalla pedofilia e lo stupro all’omicidio, fino alla criminalità mafiosa che gestisce i grandi traffici transnazionali, che reinveste e ricicla enormi quantità di denaro alterando le regole del libero mercato, condizionando le pubbliche amministrazioni ed il settore degli appalti pubblici.
La “criminalità diffusa” e la “criminalità predatoria” di questa provincia, seppur costituiscano apparentemente una minaccia di minore entità rispetto a quella organizzata, hanno in loro stesse la caratteristica dell’aggressività che le connota come le espressioni criminali più temute dalla collettività.
Il dispositivo del Comando Provinciale dell’Arma dei Carabinieri, che consta di oltre 1700 uomini, dislocati in 2 Gruppi, 9 Compagnie e 91 Stazioni, costantemente supportato dall’organizzazione mobile dell’Arma (battaglioni di Vibo Valentia e Palermo) ha effettuato un proficuo controllo del territorio con un elevato numero dei servizi esterni, dei controlli su strada, degli arresti in flagranza, che sono il segno di un’opera che si sostanzia in fatti concreti ad esclusivo vantaggio della tranquillità delle popolazioni che sono state a noi affidate. Un’abnegazione al passo coi tempi, perché nella capacità di migliorare noi stessi è la chiave per una Istituzione affidabile, efficace ed efficiente.
A tal riguardo, nel 2017è stato istituito in nuovo Gruppo di Gioia Tauro ed è anche avvenuta la firma del protocollo tra il Ministero dell’Interno, il Provveditorato alle Opere Pubbliche e il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, per la edificazione e/o ristrutturazione di 11 Stazioni dell’area aspromontana.
L’Arma garantisce un servizio di “pronto intervento”, in grado di gestire le migliaia di chiamate pervenute nel 2017 al numero di emergenza 112, alle quali sono conseguiti interventi realizzati attraverso tutte le componenti operative dell’Arma dislocate sul territorio: dalle pattuglie delle Stazioni, alle “Gazzelle” dei Nuclei Radiomobili, sino al Carabiniere di “Quartiere”. Queste componenti sono anche chiamate a svolgere un delicato compito di prevenzione, attraverso un costante controllo del territorio e della circolazione stradale. In particolare, nel 2017 sono state controllate circa 227 mila persone e oltre 150 mila mezzi nel corso di circa 36500 servizi esterni di controllo del territorio, che hanno assicurato la vigilanza nell’arco delle 24 ore dell’intero territorio provinciale. Sono poi state intensificate le verifiche nei fine settimana ed in prossimità di locali notturni, al fine di ridurre gli incidenti e il numero delle vittime della strada (le cc.dd. “stragi del sabato sera”) a riprova di una vicinanza dell’Arma ai giovani e alla voglia di vivere che essi esprimono e che le Istituzioni devono proteggere.
Sul versante del contrasto alla criminalità organizzata il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha attuato un modulo organizzativo, a ragione denominato “Modello Operativo Reggio Calabria”, che prevede che le attività di controllo del territorio si sviluppino attraverso:
– la concezione e l’organizzazione di servizi preventivi, sia per la prevenzione generale in tutte le sue accezioni (polizia di prossimità, ravvicinata, integrata, soddisfacimento della sicurezza percepita, ecc.), sia per quella volta a contrastare particolari fenomeni, attentamente studiati avvalendosi dell’analisi operativa (ricorrenze di reati predatori e/o fatti indicatori di attività mafiose, come i danneggiamenti, le intimidazioni o le richieste estorsive, ovvero accadimenti di diversa natura che si sono registrati sul territorio, ecc.);
– l’attività investigativa vera e propria, sviluppata da tutte le componenti operative del Comando Provinciale, sinergicamente orientate a operare in stretta intesa e collaborazione con i reparti speciali tra cui il Raggruppamento Operativo Speciale, i Cacciatori di Calabria, il Nucleo Anti Sofisticazioni, il Nucleo Operativo Ecologico, il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale e soprattutto il Nucleo Ispettorato del Lavoro con la sua proficua attività contro il caporalato nella Piana di Gioia Tauro.
Nell’ambito dei servizi di controllo del territorio, sono state svolte mirate attività finalizzate alla prevenzione e repressione dei reati in materia di armi. Gli sforzi sostenuti hanno fornito risultati lusinghieri, con il rinvenimento e sequestro di 82 fucili, 65 pistole, 14 ordigni artigianali e circa 14.000 munizioni di vario tipo e calibro ed il contestuale arresto di 54 persone e la denuncia in stato di libertà di altre 41, a vario titolo ritenute responsabili di illecita detenzione di armi, munizioni e materiale esplodente.
Altro punto di forza riguarda l’attività preventiva svolta per infrenare il fenomeno delle rapine in danno dei cacciatori in esercizio venatorio. Nel corso del 2017 si contano sette eventi a fronte delle diverse decine che si registravano fino a qualche anno addietro, a riprova dell’efficacia del sistema operato e del piano organizzato sulla base delle perlustrazioni compiute anche in aree rurali, boschive e montane.
Riguardo il contrasto alla sempre diffusa coltivazione illegale della canapa indiana le operazioni di servizio hanno permesso di: rinvenire 57 piantagioni per un totale di 65.594 piante di cannabis, arrestare 28 persone in flagranza di reato e segnalarne 12 a piede libero.
Il Comando Provinciale di Reggio Calabria ha fornito un contributo rilevante anche per fronteggiare le esigenze di Ordine Pubblico, basti ricordare i numerosi eventi istituzionali e sportivi che si sono svolti nel corso di quest’anno, nonché in occasione dei numerosi sbarchi di immigrati clandestini e della vigilanza alla tendopoli di San Ferdinando.
Qualsiasi sforzo organizzativo sarebbe tuttavia stato vano se non fosse stato valorizzato dal fattore umano, ovvero da tutti quegli operatori che – a vario titolo – sono poi chiamati a dare attuazione pratica alle direttive operative.
Sento la necessità di porgere il mio più profondo ringraziamento agli uomini ed alle donne dell’Arma dei Carabinieri di questa Provincia per il costante impegno che dimostrano quotidianamente nello svolgimento dell’attività istituzionale. Ed in particolare, per la presenza e la costante attenzione alle problematiche del territorio, ai Comandanti di Stazione che, essendo a più immediato contatto con le esigenze dei cittadini, garantiscono con i militari dipendenti da sempre la sicurezza delle comunità e l’insostituibile presenza dell’Arma sul territorio.
Un ringraziamento particolare va all’attuale Procuratore Nazionale Antimafia e Antiterrorismo Cafiero De Raho, il quale a Capo della Procura della Repubblica di Reggio Calabria ha dato impulso alla cattura di latitanti di ‘ndrangheta, alcuni dei quali ricercati da oltre un ventennio. Sotto la sua gestione sono stati acquisiti 13 collaboratori di giustizia e 2 testimoni, oltre essere stato a capo di numerose operazioni di servizio, un dato significativo in un territorio governato dall’omertà.
Inoltre desidero fortemente ringraziare le Autorità provinciali, in particolare il Sig. Prefetto per la costante e insostituibile opera di coordinamento nell’attività preventiva, la Magistratura requirente, tra cui la Direzione Distrettuale Antimafia per le strategie di contrasto adottate, e giudicante e le Autorità amministrative territoriali. Allo stesso modo, va il nostro ringraziamento alle altre Forze di polizia per la sinergia degli sforzi prodotti e per il comune impegno nel contrasto alla criminalità. Il livello di coordinamento sviluppato in Reggio, rappresenta un modello virtuoso ormai diffuso in ambito nazionale, anche grazie ai successi conseguiti dai servizi disposti nell’ambito del c.d. “focus ‘ndrangheta”
Infine, doveroso è il ringraziamento a voi giornalisti, indifferentemente se della carta stampata o della televisione definiti, da noi Carabinieri la “Stampa”, per l’attenzione dimostrata verso le nostre esigenze di comunicazione, nell’esercizio di una professione delicata ed impegnativa che, specie in questo territorio, riveste il ruolo fondamentale di stimolo alla crescita sociale e culturale della collettività di cui ci sentiamo parte. Siamo infatti tutti dalla stessa parte per lo sviluppo della sicurezza in questo territorio e, in particolare, per un sempre più efficace contrasto alla ‘ndrangheta.
Ci auguriamo quindi buon lavoro con l’auspicio che il nuovo anno sia, per tutti noi, ricco di ogni desiderata soddisfazione!

ATTIVITA’ OPERATIVA
Nel 2017 sono state arrestate 1159 persone (tra cui 17 latitanti comuni, 1 inserito nell’elenco dei latitanti pericolosi – VOTTARI Santo, 2 inseriti nell’elenco dei latitanti di massima pericolosità – GIORGI Giuseppe e MORABITO Rocco), e denunciate in stato di libertà oltre 6000 persone.
Nel contrasto alla criminalità organizzata significativi sono stati i risultati ottenuti con le indagini concluse: “PROVVIDENZA”, “ERACLE”, “SANSONE 3”, “MANDAMENTO JONICO”, “BANCO NUOVO”, “OMICIDIO CANALE”, “TERRAMARA – CLOSED”.
Nell’ambito dell’attività di aggressione dei patrimoni illeciti, nell’anno 2017 sono stati eseguiti sequestri e/o confische di beni per un valore complessivo di 218 milioni di euro.
I provvedimenti restrittivi scaturiti dalle varie attività investigative condotte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, coordinati dalla D.D.A. di Reggio Calabria, hanno permesso di confermare e rafforzare le risultanze dell’operazione “CRIMINE” che ha delineato l’esistenza della organizzazione ‘ndrangheta avente base strategica nella provincia di Reggio Calabria, con attive ramificazioni sia nel nord Italia, in particolare in Lombardia, sia all’estero, dove è stato replicato il modello organizzativo calabrese da parte di quelle articolazioni che risultano dipendenti dai vertici decisionali presenti nel territorio reggino e che costituiscono centro propulsore dell’intero sodalizio mafioso. L’organizzazione ricomprende un vertice, denominato “Provincia”, riferimento dei responsabili dei tre “Mandamenti” (Tirrenico, del Centro e Jonico), all’interno dei quali risultano operative le “Locali” di ‘ndrangheta, organizzate sempre su base territoriale. L’ordine gerarchico all’interno della struttura mafiosa, che garantisce alle singole cosche anche ampi margini di autonomia, è assicurato dai tradizionali gradi e cariche operative nei diversi livelli dell’organizzazione. Le attività illecite sono riconducibili a tre filoni principali: le strutture e l’operatività dell’organizzazione mafiosa, l’illecito arricchimento e il riciclaggio di denaro e il condizionamento della vita economico-imprenditoriale nei territori di riferimento.
L’attualità investigativa conferma la struttura unitaria della ‘ndrangheta e l’operatività di organismi di vertice.