Religioni, riti, miti: quelle importanti fondamenta del Cattolicesimo Di Al. Tallarita

Mi pare evidente come un’idea di globalità mal si confaccia alla tradizione, insita nel percorso storico religioso, della Chiesa Cattolica e Cristiana. Dove la figura di Gesù, il Cristo, è stata fondamentale, lasciando un patrimonio di significati, azioni e riti, legati alla teologia della Chiesa, senza i quali questa non avrebbe più ragion d’essere.
Quale il senso di una Chiesa e un Cattolicesimo privati dei presupposti, delle fondamenta, della ritualità? Così come del richiamarsi alla ‘parola che si è fatta carne’ e che ha lasciato in eredità alla chiesa di Pietro, dei dictat precisi. L’Eucarestia, il sacerdozio, il celibato. Pietre su cui la Chiesa ha potuto costruirsi, creare la sua religiosità, il suo credo, la sua verità delle cose del mondo e ‘oltre’ il mondo materiale.
La vita di un credo, di una religione, di una pratica, di una ritualità, così come dei miti, risiede e respira di precise finalità: sociali, di mantenimento del gruppo sociale, favorire la riproduzione, rispondere a necessità biogiche e gemorfologiche di un territorio. Alle persone che  abitano e che occupando uno spazio e creano una società. Guidate da regole, norme e presupposti condivisi, che si rifanno ai simboli, ai segni che possano richiamare quelle connotazioni specifiche di significato.
E tutto finalizzato a mantenere la vita ad avere la capacità di mantenere viva, una volontà di azione. Che manifesti la presenza e faciliti l’umanità nella sua evoluzione. Il suo sviluppo, il suo mantenimento, la sua sopravvivenza.
Le religioni, dunque, rientrano in questa ampia cornice. E ognuna deve poter mantenere le sue fondamenta e radici. Che ne hanno garantito la trasmissione nel tempo. Proprio attraverso: miti, tabù, dogmi e riti. Delle modifiche radicali, nella Chiesa, depauperebbero un credo dei suoi presupposti. Ma scardiberebbe le sue fondamenta finendo per distruggerlo.
Questa analisi vale per ogni credo religioso.
Seppur ovviamente, il più attaccato e da più fronti, sia proprio quello cattolico.
La Chiesa cattolica è minata da suo interno.
Nel momento in cui si parla di sacerdozio femminile, o di caduta del celibato.
Si assestano dei colpi fermi ai suoi dogmi
E colpite le fondamenta cadrebbe la Chiesa.
La figura di Gesù, così per come è stata tramandata, i suoi insegnamenti, l’istituzione del battesimo, la proclamazione delle beatitudini, l’istituzione dell’Eucarestia e del Rito Eucaristico, la preghiera al Padre, sono le fondamenta moderne del nuovo credo. Rivoluzionato dalla presenza del Cristo. Un’ analisi che non entra, volontariamente nel merito del credere o meno. In quanto il presupposto è che un credo perché esista e sia seguito, necessita di norme, regole, riti e rispetto dei miti su cui si è fondato.
Le religioni sono intervenute in quell’ambito di risposte necessarie, che la persona da sempre ha cercato. Permettono di andare oltre e di pensare all’oltre materico. Di profetizzare sul non conosciuto ed essere presente come supporto materiale e animistico per la persona umana.
Questo vuole essere un discorso sul rispetto di ogni credo e di ogni religione.
Ma purché esistano ognuno nel rispetto delle proprie peculiarità tradizioni e radici mitiche. Che ne hanno permesso lo sviluppo e l’evoluzione.
E non appiattite, trasformate e distrutte da un globalismo esasperato, le cui motivazioni, sono i tratti decisivi del disegno, di un nuovo ordine.