Riceviamo e pubblichiamo. Il debito e la frode fiscale

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Apprendo ieri dalla stampa locale on-line che l’Assessore al Personale del comune di Vibo Valentia ha deciso di saldare un debito contratto con l’ente per IMU non pagata per una somma che mi pare di aver letto si aggirava intorno ai 30 mila euro.

La scoperta della situazione debitoria da parte dell’opposione ha determinato molte accesse polemiche e richieste martellanti di dimissioni; nonostante la difesa del Sindaco della posizione dell’assessore in questione, il dirigente Dott. Scuglia aveva chiesto un parere al Viminale per capire se sussistessero ragioni di incompatibilità. Fin qui nulla da eccepire.

Peccato che tra coloro che hanno aperto le danze e protestato animatamente in consiglio comunale e sulla stampa locale ci siano alcuni membri di quella coalizione nata ad opera di e guidata per lunghissimi anni da un tale che nell’ottobre del 2013 è stato condannato con sentenza definitiva per frode fiscale (per aver ideato nello specifico un sistema di frode di 7-8 milioni di euro ai danni del fisco) a 4 anni di reclusione (di cui tre hanno goduto dell’indulto e uno è stato tramutato nell’obbligo di svolgere servizi socialmente utili) e due di interdizione dai pubblici uffici. Un tale a cui la precedente amministrazione comunale (di cui erano parte integranti alcuni di quelli che protestavano) aveva proposto addirittura di intitolare una via cittadina. Per fortuna le accorate dimostranze non dell’allora opposizione, ma di attenti cittadini hanno bloccato sul nascere  l’idea.

Ha fatto bene l’assessore a pagare prontamente il debito sia perchè i tributi si pagano, sia per dare il buon esempio ai cittadini, sia perchè il comune di Vibo Valentia ha forti criticità finanziare; hanno invece sbagliato i protestanti perchè hanno consentito non alla maggioranza ora al comune, ma gli stessi attenti cittadini di “resuscitare qualche scheletro dal loro armadio”, lo scheletro “ormai veramente scheletro” di un tale condannato per frode fiscale di 7-8 milioni di euro a cui loro proponevano addirittura e senza vergogna di dedicare una strada della frazione marina (futura Porto Santa Venere).

Anna Murmura

Cittadina attenta

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