Ricordo di Giusy Verbaro

Cara Giusy,

molto o troppo spesso, qualcuno direbbe fisiologicamente, quando andate via, voi Uomini Belli, gli altri uomini vi ricordano e vi compiangono come mai forse hanno fatto quando invece si poteva godere a pieno di voi. Talora diventa una specie di imperativo categorico, e non si sa se per quietare più il dolore, il rimpianto, la coscienza, e chissà, in qualche caso, senza “cattiveria”, pure il brutto desiderio di luce riflessa. Personalmente (non siamo state le amiche del caffè, della telefonata pomeridiana, della spiaggia, del pranzo domenicale, delle passeggiate, e nemmeno dei viaggi, delle conferenze, delle riunioni e così via)  non ti ricorderò quindi con un gesto pubblico conservando invece molto gelosamente il ricordo di preziose intimissime seppure sporadiche conversazioni;  ma come direttore artistico di Armonied’ArteFestival, che già pubblicamente si onorò di porgerti un segno di riconoscenza con quel piccolo Premio Athena d’Argento, darò seguito a quanto già concordato insieme prima di quest’estate, arricchito magari di quanto tu stessa non mi avevi nemmeno chiesto. Dunque sin d’ora ti prometto, questa volta pubblicamente, che il Festival, e l’omonima Fondazione che presiedo e ne è l’ente attuatore, s’impegnerà per far considerare un tesoro la tua poesia e per divulgarla affinchè la tua terra, nelle persone più vicine o meno, e che forse non sempre ti ha del tutto riconosciuto l’ispirazione e il talento confondendo talora il piano poetico con quello umano invece in questo caso marginale, abbia piena consapevolezza del tuo regalo. Nella terza domenica di ottobre (data da confermare), come avevamo iniziato a programmare insieme, daremo quindi vita al racconto della tua storia e soprattutto alla voce della tua Arte, a Catanzaro, nella tua città. Spero poi di avere forza e inventiva per fare di più. D’altronde l’eredità che si lascia ai propri figli e alla propria gente non è questione solo privata; e se, come diceva Sant’Agostino, “la Bellezza è nello splendore del Vero”, e certamente, laicamente, l’Arte lo è, tu sei una verità della Cultura italiana.

Grazie.

Chiara Giordano

Fondazione Armonie d’Arte