Riordino Ciclo Idrico Integrato Calabrese

Da giorni assistiamo al solito dibattito mediatico ferragostano sul riordino del ciclo idrico integrato calabrese. Una ripresa di interesse su un argomento spinoso sul quale la politica negli ultimi anni ha preferito tergiversare, rimandando sempre di assumere decisioni. Emblematica in tal senso la legge regionale 18/2017 che istituì l’AIC Autorità Idrica Calabrese, ente di governo d’ambito che nelle intenzioni doveva determinarsi e decidere sul futuro appunto del servizio idrico calabrese. Una legge “nel rispetto di trasparenza e legalità” come sostiene qualcuno, impantanata nelle sabbie mobili della politica calabrese. Peccato solo che dopo tre anni dalla sua approvazione siamo ancora al punto di partenza, con l’assemblea dei 40 sindaci che non é stata nemmeno in grado di completare i suoi organismi direttivi, e stia di contro, palesando tutte le contraddizioni e approssimazioni programmatiche gestionali con evidente incapacità di poter dirimere una materia così complessa e importante per i cittadini calabresi e per i lavoratori che a vario titolo operano nel settore. Piuttosto che rimanere nei contesti di rispetto delle normative vigenti e porre le basi per una gestione virtuosa del servizio idrico calabrese, si continua con le vecchie liturgie più finalizzate alla gestione del potere più che agli interessi generali. Addirittura, si registrano ingerenze da parte di chi non ha titolo e nemmeno comprende il merito delle questioni e pretende di stabilire il destino di aziende come la Sorical. A nulla sanno sul fatto che esiste una concessione di gestione della fornitura di acqua all’ingrosso fino al 2034 e che, con l’approvazione della ristrutturazione del debito, ci sono altri soggetti a cui si dovrà dar conto se non si vogliono provocare contenziosi milionari. Una delle ipotesi prospettate dai sindaci componenti l’assemblea, è stata quella di perorare il fallimento di Sorical perché oberata di debiti. Gli stessi però dimenticano di dire che i bilanci della Società sono in equilibrio e che le gravi sofferenze finanziarie derivano dai crediti vantati proprio nei confronti di quelle amministrazioni comunali che ne ipotizzano il fallimento. Senza entrare nel merito dei tecnicismi del diritto societario, oseremmo dire una sorta di “istigazione alla bancarotta fraudolenta”. Siamo insomma al paradosso in una regione che delle contraddizioni più spinte ne ha fatto un ordinario e trasversale metodo politico e gestionale. Una situazione nella quale la necessità di recuperare i ritardi di questi anni potrebbe trasformarsi in incubo. Un terreno di confronto su cui si gioca la credibilità di una classe politica tutta, che fino a oggi non é stata in grado, al di là delle dichiarazioni di intenti e di circostanza, di dirimere una situazione cosi articolata e complessa. Magari sarebbe il caso di costituire un tavolo nazionale al ministero per decidere sul futuro del SII in Calabria, anche attraverso una programmazione e l’utilizzo dei fondi comunitari. E’ evidente infatti, che per poter garantire un effettivo riordino di sistema sono necessari ingenti investimenti per la fase di avvio della società, necessari per giungere nel medio termine all’equilibrio di bilancio. Per fare ciò occorre un rigoroso piano industriale, basato sulla riscossione diretta della tariffa che consente anche di accedere al mercato del credito per finanziare gli investimenti. Su questa partita si gioca, tra l’altro, e nessuno ne parla, il futuro di oltre 250 dipendenti della stessa Sorical, e di tutti quei lavoratori che a vario titolo operano nel settore dell’acqua e della depurazione. Parliamo di personale altamente qualificato da valorizzare e utilizzare per come sosteniamo da anni. Personale, che in questi anni, in una situazione di estrema difficoltà di gestione finanziaria del settore, ha saputo offrire un importante e qualificato contributo alla gestione del servizio.
Chiediamo pertanto rassicurazioni sul loro futuro occupazionale e certezze delle garanzie e dei diritti acquisiti. E su questo non faremo sconti a nessuno.

Lamezia Terme, 11 agosto 2020
Il Segretario Generale Il Segretario Generale
FEMCA Cisl USR Cisl Calabria
– Pompeo GRECO – – Tonino RUSSO –