“SANPA”: Netflix operazione distorsione.. perfettamente riuscita. Di Al.Tallarita

Va bene è chiaro, che quello progressista è un mondo a gamba in aria, che spesso..
a gamba però tesa entra in alcune realtà, sconvolgendole, distruggendola ai fini del ‘benpensantesimo-pseudoantiviolento’ che nasconde sotto il tappeto buono la verità e i problemi reali…
Di certo critico fortemente le scelte operate dalla serie “Sanpa” su San Patrignano.
E che ho visto con cura e per intero questa notte. Il perché è presto detto.
Questa operazione Netflix dà una visione parziale e fatta di sole ombre ai fini delle visualizzazioni.. Si sa il noir tira.. La verità meno é cioè: che San patrignano è una realtà che ha salvato migliaia di vite, quando lo stato se ne è lavato le mani gli ospedali no accettavano i tossico dipendenti e poi ancora più nel panico una volta arrivata l’Aids.
Innanzi tutto la storia è commentata da un solo giornalista (che fu dell’Unitá e dato il chiaro colore politico, era necessario un contraddittorio).
Possono ottundere la mente chi è poco attento, non sa o non ricorda ..ma non chi non lo è. Il piano di comunicazione é volutamente impari. Un giornalista ed ex pazienti. Perché non due o più giornalisti?
Meno male che perlomeno c’è Red Ronnie.
E anche tra chi la storia vera la conosce ..volendo…gli archivi storici..del resto chi vuole..basta li legga.
Netflix riceve dalla RAI il repertorio delle sue teche, pagato con i proventi del canone, per produrre una serie di ombre molto buie, rende centralità alle testimonianze di chi è sato condannato per estorsione..il Delogu..(con la figlia che lavora in TV con tanto di presentazione della Bignardi..nella serie)
E poi, come detto, di questo giornalista di un ex ospite divenuto medico, e di altri tre ospiti della struttura, questi, con netta critica di stampo politico a San Patrignano e a Muccioli… E tutte le altre testimonianze?
Dove sono le testimonianze dei tantissimi ragazzi salvati, delle famiglie, della loro disperazione, che hanno trovato risposta solo in San Patrignano?
Altra voce fuori dal coro, il figlio di Vincenzo Muccioli, Andrea (che poi portò avanti la struttura 16 anni dopo il padre, prima che, a causa dei conti in rosso, fosse estromesso dai Moratti che l’hanno acquisita e ha dovuto ricominciare da capo nel settore agricoltura, filiera agroalimentare e cucina. Del resto a San Patrignano aveva dato vita a un progetto enogastronomico diventato un’ eccellenza della comunità).
Un’ operazione vigliacca nei confronti di una realtà importante, modello per altre, poi sorte in tutta Europa.
Manca la visione di quella verità di chi soffre, di chi ha visto i propri figli morire e preferiva le maniere forti di una rieducazione, anche coercitiva, pur di vederli salvi e fuori dalla dipendenza. Educare di per se è coercizione. Significa mettersi sopra la natura umana animale e costringerla ad altro, camminare, parlare, scrivere, lavorare per essere animali sociali..in tal caso guarire.
Uscire dall’abbrutimento distruttivo e cattivo, che è ampliato dalla droga, contro se e contro gli altri, per tornare ad essere uomini e donne razionali che rispettano se stessi e le regole. Impartire regole e istruire significa limitare le forme liberticide della natura animale, che fa parte di quella umana.
E che disperatamente e brutalmente, fuoriescono con la droga e particolarmente con l’eroina. Droga portata per spezzare i sogni del ’68.
La gestione della “scimmia” e della violenta forma di astinenza… Che rende capaci di ogni oscenità contro se stessi e gli altri.
Parlare così di San Patrignano e dei suoi ragazzi di Vincenzo Muccioli è grave.
Lui era un uomo principalmente. Che si rivelò assolutamente illuminato, riuscendo a colmare quel vuoto dello stato…in quel cruciale momento storico.
Allora entravano ragazzi, che spesso nella droga trovavano lo sfogo al rifiuto di una realtà. Politicamente schierati, spesso estremisti.
C’era chi voleva nasconderli…cancellarli, toglierli dalla visione pubblica delle piazze e delle città..E dimenticarsi del problema….
Fa bene la comunità, oggi a gestione Moratti, a prenderne le distanze.
Qualsiasi metodo è stato utile a salvare vite umane. Seppur nelle limitazioni, gli errori, chi ha sbagliato in nome di qualcosa di molto più grande e importante.
San Patrignano ha fatto vedere che dalla dipendenza si si poteva uscire. Mostrando la certezza che un metodo di nuova rieducazione potesse salvare centinaia di giovani. Contro un’inadeguata risposta dello stato, che non sapendo cosa fare usava metadone e altre sostanze psicotrope, drogandoli ancora dunque o sbattendoli in carcere.
E così oggi come allora ci si trova a dover prendere una posizione.
Muccioli ha creato la realtà di San Patrignano che poi gli è sopravvissuta, andando avanti nel salvare vite umane.
L’educazione, la regola, la disciplina placano le follie dell’animo umano, da un libertinaggio distruttore.Che non si cura né del proprio benessere né di quello degli altri, in nome del ‘tutto lecito’. A cosa ha portato questo malsano progressismo liberticida?..siete felici di questa società malata? Che può solo condurre la morte e all’estinzione dell’umanità in nome del tutto è fattibile possibile ‘normale’ (la norma.. è sempre qualcuno che la crea..).
Principi regole educazione danno il peso di essere vivi, responsabili della propria vita e di quella degli altri nel rispetto di sé e di tutti. Basta con questo falsa critica e accettazione di tutto..
Oggi si la storia è cambiata. Il momento è un altro. È la noia è la malattia primaria che porta alle droghe.
Facile sparare su chi come Muccioli ha fatto della propria vita, una missione per quei ragazzi. Oggi San Patrignano non è lui e basta. E un’esperienza importante unica autonoma dal suo ideatore, che ha salvato giovani persi nell’ eroina nella cocaina e in altre dipendenze.
Proporre qualcosa di lontano nel tempo storico italiano, senza una realistica pluralità corale.. svela una pericolosa dittatura. Dando una visione distorta, a chi non ha studiato, conosciuto o vissuto quel momento storico e l’evoluzione di questa importante realtà San Patrignano nata dalla visione di un uomo Vincenzo Muccioli, che dopotutto…era solo un uomo…