“Serrastretta si racconta”, l’urban trekking che coniuga storia e accoglienza

La terza tappa del Festival delle erranze e della filoxenia tra le ripide vie del borgo montano

SERRASTRETTA. Il Festival delle erranze e della filoxenia fa tappa a Serrastretta, nel cuore del Reventino, per il suo terzo appuntamento dopo Conflenti e Lamezia Terme
“Serrastretta si racconta” sarà il tema sotto il quale si racchiuderanno le esperienze che il prossimo 21 luglio animeranno le vie del borgo. I partecipanti si ritroveranno in piazza Pitagora alle ore 9 per la registrazione, per poi partire in escursione dalle 9.30.
L’idea di fondo, intrisa dello spirito che caratterizza la kermesse già dalla sua prima edizione, è quella di riscoprire l’identità dei luoghi all’insegna dell’apertura e della condivisione. Creare comunità lì dove si assiste al graduale spopolamento, accogliere la diversità e trasformarla in viaggio di riscoperta, questi sono infatti gli obiettivi di ciascuna tappa.
A Serrastretta i moderni viandanti potranno conquistare il proprio “certificato di passaggio” attraverso un percorso di urban trekking che coinvolgerà non solo la storia dei luoghi in senso stretto, ma andrà ad abbracciare anche la questione dell’accoglienza calabrese ponendo dei brevi focus sull’esperienza di confino dello scrittore Cesare Pavese.
Ad ogni sosta di questo percorso di circa diecimila passi, i partecipanti potranno scoprire la storia, la tradizione e il patrimonio culturale serrastrettese ascoltando i racconti e le storie della comunità. La condivisione e l’accoglienza saranno i leitmotiv per far sentire come a casa propria i forestieri erranti. Accanto alle incursioni storiche curate dalla Pro loco che ha organizzato e strutturato l’intero evento, necessarie e frutto di ricerca e amore per il proprio paese, ci saranno delle soste di carattere letterario sul poeta e studioso serrastrettese Leopoldo De Fazio e sullo scrittore torinese Cesare Pavese.
Il percorso elaborato dalla Pro loco si articolerà tra le strette e caratteristiche vie del centro storico partendo dalla chiesa matrice intitolata alla Beata Maria Vergine del Perpetuo Soccorso, un edificio del 1400 che ospita diverse manufatti unici provenienti dall’Abazia di Corazzo. Dal centro del paese ci si sposterà verso il basso visitando “I Pendina” per poi risalire verso la parte alta del paese, “Il Timpone”, facendo un percorso ad anello che consentirà di ammirare antichi palazzi, chiese e scorci suggestivi. Durante la passeggiata, oltre alla storia di Serrastretta, verranno svelate le vicende di interessati e curiosi personaggi serrastrettesi che hanno reso celebre questo borgo. È altresì prevista una visita al Museo della Civiltà Contadina ed artigiana di Serrastretta che riapre le porte, per l’occasione, dopo un completo restyling.
Il museo è un’istituzione permanente, al servizio della società e del suo sviluppo, che compie ricerche, acquisisce, conserva e soprattutto espone le testimonianze dell’umanità e del suo ambiente a fini di studio, educazione e diletto. È una realtà culturale allestita tra gli spazi ottocenteschi di Palazzo Pingitore che narra, come un grande racconto, la storia locale: oggetti umili e manufatti autentici di una comunità dedita al lavoro ne custodiscono le testimonianze materiali e immateriali. I temi espositivi del percorso museale sono organizzati in tre sezioni: il luogo e le risorse, il vivere e l’abitare, gli usi e i costumi.
L’escursione si concluderà all’ora di pranzo con il cosiddetto “murziallu”. Fedeli al concetto di condivisione non solo dei saperi ma anche dei sapori, gli organizzatori proporranno un pranzo il cui ingrediente principale sarà lo scambio: i viandanti saranno infatti invitati a condividere le specialità del proprio paese di provenienza. L’intento sarà infine quello di conoscersi non solo attraverso la storia e i luoghi, ma anche attraverso il cibo, da sempre espressione di cultura, amicizia e incontro.