Stati Uniti- Cina: il terreno di gioco è Taiwan Di Al . Tallarita

La minaccia che la Cina invada Taiwan,
alleato degli Stati Uniti sia più vicina di quanto non si pensi, così dicono questi ultimi.
I corrispondenti: Paris per Washington e Lemaître per Pechino, hanno ampiamente sostenuto questa tesi. Domandandosi se davvero, Taiwan, possa divenire il principale punto di scontro, della rivalità sino americana. Analizzando il documento di ‘Revisione Quadriennale sulla Sicurezza’, ci è piuttosto chiara la politica di difesa di Taiwan. La democratica isola autogovernata, che si è separata dalla Cina nel 1949, alla fine della guerra civile.
Nel rapporto, si sottolinea come la situazione sia complessa e precaria, con l’aumentato di incursioni aeree, marittime e attacchi informatici. La difesa nazionale, si pone così in piena azione, per garantire la sicurezza. La Repubblica Popolare Cinese, è vista come la principale minaccia alla sicurezza nazionale. La missione fondamentale delle forze armate della Repubblica di Cina (ROC), è quello di ‘scoraggiare e poi sconfiggere’ il nemico.
La Cina considera la presa del controllo di Taiwan, come una sua priorità.
Il dipartimento di stato americano, intanto si affretta a modificare i rapporti con l’amministrazione taiwanese. Il segretario di Stato, Blinken, ha espresso preoccupazione per una serie di azioni sempre più aggressive, delle autorità di Pechino nei confronti di Taiwan.
Dalla lettura di questo rapporto e delle misure intraprese, risultano tali anche per l’isola. Ecco perché hanno deciso di rafforzare lo scudo di difesa. Questi fattori impongono importanti misure per la sicurezza, compreso l’uso di nuove tattiche. Anche perché le intimidazioni arrivano da più parti. Le preoccupazioni maggiori, si riferiscono proprio all’aumento, delle incursioni cinesi nello spazio aereo dell’isola. Per tale ragione, loro si propongono, di riuscire a rispondere appieno a quelle minacce. Da un tale atteggiamento difensivo e di preparazione, si evince come la situazione sia molto calda. Nell’idea di dover salvare il paese ‘da soli’ si legge, si stanno preparando alla guerra, quale ‘via per preservare la pace e difendere la nazione’.
E tutto questo, risulta proprio nella pubblicazione più recente sul piano di difesa interno. La ‘Resolute Defense and Multi-Domain Deterrence’, per affrontare le minacce tradizionali e tutte le possibili azioni coercitive della Cina. Negli ultimi quattro anni, con il sostegno del governo, le Forze Armate ROC, hanno ottenuto notevoli risultati nell’acquisizione di armi e attrezzature.
Con il potenziamento delle capacità operative, la trasformazione del sistema di servizio militare. Si stanno concentrando su politiche che trasformino la difesa, cercando di mantenere la competitività globale. Producono nuovi velivoli e programmi di navi militari.Tutte le loro riserve militari, sono in una fase di evoluzione in funzione della difesa. E anche le riforme economiche, sono finalizzate a questo e alla difesa dello spazio aereo. La strategia militare, si concentra sulle capacità di comando e controllo. Comunicazioni, computer, intelligenza sorveglianza, ricognizione (C4ISR), guerra elettronica e dell’informazione (IW). E miglioramenti nelle strategie di guerra (EW).
Gli Stati Uniti, si premurano di manifestare la loro partnership con Taiwan; tanto che il senatore democratico Dodd e due ex vice segretari di stato, come Armitage e Steinberg, in visita a Taiwan, hanno dichiarato che quello di Biden, è stato un vero e proprio segnale così come una provocazione per Pechino.
Una politica, questa americana, in vero iniziata dall’ex presidente Trump, che con Mike Pompeo, ha eliminato i divieti nelle relazioni tra funzionari americani e taiwanesi. Minando la politica già scoppiettante con la Cina. E la sua volontà è indiscussa di discesa come nuova potenza mondiale. L’incursione aerea cinese sull’isola si è intensificata, a partire dallo scorso anno, anche con bombardieri a capacità nucleare.
E questo è da tenere sotto controllo, per una minaccia internazionale. Oltre per il fatto di essere entrati, nella zona della difesa aerea di Taiwan. Una minaccia, quella cinese, dunque che esiste.
Ecco perché gli Stati Uniti, vogliono investire per aumentare le difese nella regione. In gioco ci sarebbe, in questa situazione taiwanese, ‘il ringiovanimento del partito comunista cinese’. Parola di Aquilino, ammiraglio a capo del comando americano, guida della regione indo-pacifica del Pentagono. E di Cotton, falco della minaccia cinese, il quale sostiene che Pechino progetta, un attacco a Taiwan, molto presto.
Ovviamente, è in gioco anche lo status dei rapporti con gli altri alleati, Giappone, Corea del Sud e Filippine.
L’ ipotesi risale è una sorta di prospetto in parallelo, della strategia della Russia che ha occupato la Crimea dopo le olimpiadi; così la Cina, che ha le sue Olimpiadi nel febbraio del 2022, bene sia attenzionata.
A mio avviso, ovviamente, è molto difficile che vengano ripetute strategie simili fra loro, in un così breve tempo storico. Ma comprendo il perché questo, possa essere motivo di analisi e di attenzione, da parte degli Stati Uniti.
Di certo queste azioni congiunte e per un coordinamento a lungo termine, sono opportune, ma se poi nella realtà si realizzeranno superando il muro della propaganda. E non solo come spauracchio contro la Cina. Anche perché, da come abbiamo potuto evincere, da questo documento interno alla difesa, che ho citato nell’articolo, Taiwan si sta appropinquando a difendersi da sola.

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