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Tonino Russo, Segretario generale Cisl Calabria: il rapporto della Banca d’Italia sulla Calabria conferma allarmi che lanciamo da tempo.

Necessaria una terapia d’urto.

Qualche interrogativo urgente al Governo e alla Regione.

Alta velocità ferroviaria: non è che ci rifilano un altro bidone di opere superate e inutili?

 

Lamezia Terme, 20.06.2020 – «Il rapporto della Banca d’Italia sull’economia calabrese – afferma in una nota il Segretario generale della Cisl calabrese, Tonino Russo – contiene dati molto preoccupanti, per non dire drammatici, su una stagnazione aggravata dalla crisi economica dovuta all’emergenza Covid-19 e conferma, purtroppo, gli allarmi che lanciamo da tempo.

È necessaria una terapia d’urto. La Regione e il Governo centrale devono saper utilizzare al meglio le risorse che arriveranno dall’Europa e che è possibile impiegare al Sud e in Calabria. Si offre oggi, ad esempio, la possibilità di attuare una fiscalità di vantaggio per le imprese che investiranno qui e che creeranno nuova occupazione: deve essere immediatamente colta, perché non servono forme di assistenzialismo vecchie e nuove che non risolvono i problemi.

Le procedure per la realizzazione delle infrastrutture devono essere accelerate, monitorando passo dopo passo l’iter dei lavori, sia per garantire che le opere vengano avviate e portate a termine, sia per bloccare sul nascere ogni tentativo di infiltrazione della criminalità. Senza dimenticare che il modo più efficace di sradicare la ’ndrangheta e la mafia da un facile terreno di coltura è quello di creare lavoro libero da condizionamenti, cui si deve accompagnare in Calabria il superamento di ogni forma di precariato.

Non ci stanchiamo di ripetere – prosegue Russo – e lo grideremo finché abbiamo fiato in gola, che la situazione di crisi impone alle istituzioni e a tutti gli attori sociali un grande patto per il rilancio, agendo con responsabilità; evitando, a cominciare dalla politica, inutili forzature e rissosità di bottega che fanno perdere tempo, mentre i giovani vanno via senza la prospettiva di un ritorno: ci stiamo giocando il futuro di questa terra.

È inevitabile anche porre qualche interrogativo urgente al Governo e alla Regione: quando partiranno realmente i lavori del terzo macro lotto della S.S.106, visto che dall’ultima, ennesima parata, con protagonista il Ministro delle Infrastrutture, è già trascorso un mese?

A che punto è l’elettrificazione della linea ferroviaria ionica, considerato che il primo tratto Crotone-Sibari dovrebbe essere consegnato per dicembre prossimo? Ricordiamo che è un’opera utile ad evitare la soppressione per insostenibilità dell’unico Freccia che si affaccia sulla fascia ionica calabrese.

Sull’alta velocità ferroviaria, l’Alta Velocità Larg, quella vera, realizzabile senza sperpero di risorse, registriamo un silenzio assordante: non è che ci rifileranno un altro bidone di opere superate e inutili per lo spostamento veloce dei passeggeri (pensiamo al turismo) lungo tutto il nostro Paese e con l’Europa?

Quali sono i tempi per i nuovi ospedali?

Quando, oltre a raddoppiare i posti di terapia intensiva, si metterà seriamente mano alla ristrutturazione e al rafforzamento della rete della medicina territoriale, le cui carenze sono alla base dell’emergenza quotidiana che la Calabria vive e causano un’emigrazione sanitaria fuori controllo, non più sopportabile? Le risorse del MES (37 miliardi) sono, a questo fine, un’opportunità da cogliere senza indugi.

Sono domande che non possono restare senza risposta – conclude il Segretario generale della Cisl calabrese –, una risposta che non deve essere data solo a noi, ma soprattutto alle nuove generazioni, le quali ci chiederanno conto del tempo perduto».