Turismo scolastico? una unica direzione : sud-nord

E’ questa la stagione delle gite scolastiche e il viaggio d’istruzione ,è Inutile negarlo, resta  il momento preferito da tutti gli studenti forse più della fine delle lezioni. Per stare insieme ai compagni, vedere posti nuovi e imparare “sul campo” visitando una chiesa, un museo o semplicemente ammirando un bel paesaggio. Il dramma, per gli scolari di oggi, è che se ne fanno sempre meno. Le gite scolastiche anche per le scuole reggine e calabresi  stanno diventando merce rara. La colpa? Della crisi ovviamente che ha costretto molte famiglie a tagliare il tradizionale momento di svago e di crescita. Adesioni al ribasso e ragazzi costretti a restare a casa. Un trend in atto da un paio d’anni e fotografato dal Touring club: solo il 46,5% delle classi delle scuole superiori va in gita scolastica.

Il giro d’affari in tutti il Paese,che già nel 2013 ha interessato solo 1,4 milioni sui 4,5 milioni di studenti di scuole pubbliche e private, meno dunque di uno studente su tre, si è attestato intorno ai 350 milioni di euro, manifesta una continua flessione in termine di fatturato e di partecipanti .

Ma chi sborsa tutti questi quattrini? La maggior parte ,stante le note difficoltà economiche della scuola in generale,provengono dai bilanci , sempre più magri, delle famiglie italiane ,molte delle quali con diversi figli in età scolare.

Basti considerare che il costo medio di viaggio a studente delle scuole superiori viene indicato intorno ai 283 euro, costo che scende a 186 euro per le scuole medie di primo grado.

Ma incide anche la riduzione dei finanziamenti alle scuole che  non possono piu’ finanziare o cofinanziare le quote a carico degli studenti. In ultimo  anche i sempre più pressanti carichi e le crescenti  responsabilità’ di cui sono gravati i docenti, non ultima quella di vigilanza sulla salute psicofisica degli studenti hanno portato ad una crescente disaffezione.

Sempre più scuole scelgono di andare all’estero:cresce la quota di classi che preferiscono destinazioni straniere(55,4%)rispetto a quelle italiane(44,6%).Come mete ,le più ambite sono Francia e Germania, con Parigi e Berlino, e la Repubblica Ceca, con Praga.Anche Barcellona registra un buon numero di consensi.

Per quanto riguarda l’Italia, la meta dei viaggi di istruzione prevalente si concentra soprattutto in alcune regioni, ed in particolare è la Toscana a ricoprire il ruolo di protagonista assoluta (17,8%dell’intero movimento). Le altre regioni con le quote di mercato più significative sono l’Emilia Romagna, il Lazio e il Veneto. Il posizionamento di mercato della Lombardia aumenterà quest’anno grazie anche all’Expo ,mentre le regioni più deboli, quasi mai indicate come meta principale di un viaggio di istruzione con pernottamento, sono Calabria, Molise e Abruzzo.

Ecco perché si ritiene indispensabile presso la  Regione Calabria un portale del turismo scolastico che sia un punto di riferimento aperto alle esigenze del mondo della scuola con il quale peraltro interagire, non foss’altro per la capacità delle istituzioni scolastiche stesse di approntare proposte di percorsi ,gite e quant’altro frutto della esperienza  laboratoriale territoriale che può essere realizzata e quale buona pratica offerta alla conoscenza e alla fruizione di altre scuole.

Per la  valorizzazione del segmento turistico può rientrare anche una guida del turismo scolastico, promossa dalla Regione Calabria ,con la collaborazione delle Ufficio Scolastico Regionale ,per valorizzare l’unicità, l’identità e la tipicità del suo patrimonio ambientale e paesaggistico, una ricchezza fatta di paesaggi incantevoli, di bellezze archeologiche e architettoniche, di relazioni, valori ed esperienze che i giovani hanno il diritto-dovere di comprendere e assimilare. Il settore turistico si propone, a pieno titolo, come strumento didattico di alta qualificazione, di un insegnamento che risponde a un’esigenza culturale e deve rientrare in un impegno prioritario della Giunta Regionale nella promozione del territorio e delle sue bellezze, nel metterle in mostra, nel rivalutarle e nel garantirne la massima fruizione.

Certo, colpisce il fatto che il turismo scolastico ,per quanto ci riguarda e come sopra evidenziato, viaggia in una unica direzione, sud- nord. E’ raro incontrare scolaresche del nord che visitano i nostri luoghi pur ricchi di storia, e quant’altro.

La nostra regione viene,di fatto , baipassata.

 

 

 

 

 

 

Ma ancor più stupefacente é verificare che gli studenti calabresi sconoscono per la maggior parte di loro la Calabria nel suo  vasto variegato  patrimonio, naturale, storico, architettonico.

Un invito che viene rivolto sempre più spesso, e che ancora oggi rinnoviamo, alle istituzioni scolastiche della regione affinché favoriscano sempre più gite e viaggi d’istruzione nelle varie località calabresi.

In tal senso può venire incontro una legge regionale più puntuale e , direi, più rigorosa in termini di vincoli per l’erogazione del supporto finanziario per quelle scuole che inseriscono nei loro programmi attività mirate o scambi culturali all’interno della regione e si impegnino a restituire in termini di elaborazione culturale il frutto dell’esperienza realizzata.

Credo che anche la datata legge regionale sulla  incentivazione del turismo montano vada rivisitata anche in questa ottica. Una normativa premiale in questo senso potrà essere vincolata per esempio alla validità di una ricerca,di un particolare impegno,di una significativa testimonianza di impegno presentata dalle scuole e che si intende realizzare  in quella determinata parte del territorio.

Dobbiamo quindi avere il coraggio di dare al turismo scolastico un senso più profondo e strutturato.

Ma bisogna avere anche un altro coraggio: certificare la validità delle gite scolastiche.

Ci deve essere, in pratica, un soggetto terzo che dica se ci sia un rapporto positivo o meno tra il modello di un gita e la finalità che si vogliono perseguire. Ciò vuol dire, ovviamente, anche togliere dal circuito delle proposte di viaggio quegli itinerari che non raggiungono certi livelli qualitativi di educazione.

Non va dimenticata poi l’opportunità messa a disposizione dal Parco Nazionale d’Aspromonte e dal Parco del Pollino che anche per il corrente anno intendono sostenere il turismo scolastico nelle aree protette.

Tuttavia si ritiene che un tavolo interistituzionale ,aperto all’esperienza dell’associazionismo ambientalista, al sistema dei Parchi e delle Aree protette calabresi,alla Soprintendenza dei Beni Culturali,agli Assessorati regionali competenti ,all’Ufficio Scolastico Regionale , possa  portare alla elaborazione di “Linee metodologiche educative delle proposte di turismo scolastico”che potranno risultare estremamente utili per una inversione di tendenza rispetto all’attuale deficitario stato dell’arte.

 

Marzo 2015                                                                                                Guido Leone

                                                                                                  già ispettore tecnico USR Calabria