Un Piano d’Azione per affrontare l’emergenza regionale

La Regione Calabria non ha una Giunta. A due mesi dalle elezioni regionali, ovvie, ma non giustificabili, ragioni di ripartizione del Potere, impediscono la formazione della compagine esecutiva.
Fortunatamente, almeno, ha una Presidente che ieri ha dichiarato urbi et orbi che la Sanità calabrese non è all’altezza di fronteggiare una situazione di impatto virale come quella lombarda. Ha consigliato gli “emigranti di ritorno” a fare quarantena volontaria e ha auspicato il buon senso dei suoi governati con le parole ormai consuete” restate a casa”. Lungi dal fare sciacallaggio mediatico o politico, si intende, tuttavia, porre l’attenzione sulla necessità che i cittadini riconoscano in persone autorevoli le direttrici per uscire da questa situazione di crisi. Laddove, come nel caso della Regione Calabria, manchi ad oggi il nominato Assessore alla Sanità, occorre, senza indugio ulteriore, predisporre una Task Force formata da persone qualificate appartenenti alla sfera sanitaria, logistica, politica e a quella delle forze dell’ordine per garantire competenza e fondamento alle prescrizioni che saranno date alla popolazione.
Non è più il tempo di tentennamenti o di sterili velleità politiche. La gente di Calabria chiede punti di riferimento autorevoli. Solo la Conoscenza, il Rispetto e la Fiducia divengono punti cardine e nevralgici di ogni comportamento responsabile.

Qui di seguito un elenco, senza pretesa di esaustività, solo un contributo atto a costituire un input per fare bene e fare presto prima che il picco dei contagi divenga insostenibile per le riserve ospedaliere disponibili:
1. Nominare assessori al completo con competenze riconosciute..
2. Predisporre una Task Force di protezione civile, esperti di sanità e forze dell’ordine.
3. Allestire un centro informativo unico e chiaro con sito web, social media e call center dedicato. Creare una banca dati da aggiornare con continuità per il monitoraggio costante dei dati epidemiologici.
4. Invitare al fermo di tutte le attività di ufficio e di formazione frontale.
5. Far sì che la gestione degli accessi ai luoghi pubblici sia regolamentata in modo da evitare affollamento.
6. Prevedere un’azione severa per il controllo dei traffici interregionali, costringendo gli operatori, a partire da Trenitalia e Ditte di Bus private, a rispettare protocolli rigidi secondo norme già in vigore ma fino ad oggi completamente disattese.
7. Attivare una cooperazione fattiva con la sanità privata.
8. Ripristinare gli ospedali depotenziati per recuperare posti letto.
9. Organizzare luoghi adatti x quarantena forzata.
10. Attivare gli ospedali pronti da anni, come quello di Germaneto, 80 posti disponibili da subito… arredare e attrezzarne i locali.
11. Dare tutela a tutti gli operatori sanitari, medici, infermieri, farmacisti.
12. Attivarsi per avere una congrua dotazione di mascherine da distribuire in modo ordinato alla popolazione.
13. Assumere subito medici e personale infermieristico e tecnico qualificato, provvedendo alla loro rapida operatività.
14. Dare direttive per la formazione di squadre di volontari per azioni di mutuo soccorso a favore dei più deboli e per il monitoraggio diffuso di situazioni critiche sul territorio.
15. Attivare una raccolta fondi online chiamando a raccolta tutti in rapporto alle proprie possibilità, da utilizzare per acquisti di strumenti di cura, assistenza ospedaliera, funzioni di quarantena.
16. Attivare azioni di disinfestazione meticolosa e organica dei luoghi pubblici con operatori specializzati.

Queste sono solo indicazioni, linee operative che non hanno un colore ideologico. Scevre da populismo e da machiavellici disegni. Sono una chiamata alla Responsabilità per tutti.
AUTOREVOLEZZA ED ESEMPIO, precetti invocati sin dal nostro primo appello.
Come conseguenza, verrà spontaneo per i cittadini viaggiare uniti per superare questa ennesima boa di difficoltà.