Un piano transitorio per l’aereoporto prima che sia troppo tardi

Come “Movimento di Cittadinanza Attiva per l’Aeroporto Metropolitano dello Stretto, Strategico e Internazionale” continuiamo a denunciare errori di valutazione, lentezza o mancanza di iniziativa, incompetenza diffusa del mondo politico. Abbiamo più volte avanzato proposte tecniche e sollecitato le forze imprenditoriali dell’Area Metropolitana dello Stretto a farsi promotrici di un’azione di responsabilità.  Diversi attori territoriali sono impegnati in questa battaglia e riteniamo da sempre che la pluralità delle voci e delle pressioni da più parti della società – civile, sociale, politica – costituisca un fattore di rafforzamento e non di debolezza.

Convinti, come siamo, che viviamo in una società “plurale” multietnica e multiculturale, in cui non è vero che non esistono più divisioni ideologiche e che oggi è tutto appiattito e informe, riteniamo piuttosto che il superamento delle rigide contrapposizioni ideologiche non abbia annullato le differenze di approccio ai problemi e le differenti visioni (con variegate sfumature che vanno dalle posizioni più conservatrici a quelle più progressiste). Pertanto preferiamo la chiarezza delle posizioni invece che generiche affermazioni di apoliticità.

 

Su alcuni obiettivi che attengono agli interessi di un’intera comunità, quella dell’Area Metropolitana dello Stretto, che oggi rischia una caduta libera con l’impoverimento generalizzato del sistema dei trasporti (ferrovie, porti, aeroporto in particolare), si possono realizzare convergenze tra partiti, associazioni, movimenti che su altre tematiche possono avere visioni e opinioni diverse o addirittura distanti. In sostanza, si può marciare separati, ma uniti sull’obiettivo di interesse generale.  

Ma ci sono due aspetti che riteniamo nebulosi e che vanno chiariti ai fini di una comune azione a difesa dell’Aeroporto Metropolitano:

  • Le forze in gioco concordano o no sull’opportunità di far dichiarare l’Aeroporto strategico e internazionale da parte dal Governo? Ciò si tradurrebbe in investimenti e garanzie per il futuro. Allora occorre chiedere con forza una modifica del Piano degli Aeroporti Nazionale e l’inclusione dell’Aeroporto dello Stretto nella lista degli aeroporti di serie A.
  • Si condivide o no l’idea che debba costituirsi, in via preventiva e senza dare per scontato che il 5 dicembre il Consiglio di Stato boccerà la sentenza del TAR di Catanzaro, una nuova Società di gestione pubblico-privata in cui entrino le forze vive delle due Città metropolitane? Una società che sia pronta a misurarsi con un nuovo eventuale e corretto Bando ENAC di assegnazione trentennale del nostro Aeroscalo.

 

Siamo pronti a confrontarci serenamente e costruttivamente su questi due aspetti, che da parte nostra riteniamo cruciali per il futuro delle comunità dello Stretto di Scilla e Cariddi.

Ma riteniamo opportuno avanzare anche una ulteriore proposta: occorre al più presto elaborare un PIANO TRANSITORIO STRAORDINARIO per questa fase sino al 5 dicembre, che preveda una serie di interventi finalizzati a non far precipitare la situazione. 

 

Il guaio lo ha determinato il Consiglio di Stato: invece di decidere in merito al ricorso al TAR, ha optato per un rinvio troppo lungo, affidando così la gestione provvisoria alla SACAL di Lamezia con la spada di Damocle del 5 dicembre. Si è determinata una situazione di incertezza (è chiaro che nessuna compagnia si butta nella mischia con una società di gestione in bilico, che potrebbe essere sbattuta fuori il 5 dicembre), aggravata dalle vicende relative al Management SACAL (dimissioni collettive e rinnovo di un Consiglio di Amministrazione debole di fatto). D’altra parte la stessa SACAL assume una posizione attendista (per debolezza propria e per timore di assumere scelte che il 5 dicembre potrebbero essere rimesse in discussione) e ciò rischia di aggravare la situazione del nostro aeroporto.

 

Dobbiamo perciò rivendicare un PIANO TRANSITORIO STRAORDINARIO presso le forze di governo che, in prima battuta, preveda:

  • Salvaguardia dell’orario di operatività della torre di controllo, per non rischiare la sciagurata fine dei voli mattutini e serali;
  • Ripristino dei voli quotidiani mattino/sera verso Roma principalmente e verso Milano) in orari congrui, ricorrendo, se necessario, ad un misurato co-marketing (responsabilità della Regione e delle Città Metropolitane di Reggio e Messina) possibile tramite bandi pubblici e trasparenti (come avviene in altri paesi europei dove gli enti pubblici si occupano della promozione di questo tipo di attività);
  • Due coppie di treni straordinari superveloci Roma–Reggio, per le fasce orarie non coperte dagli aerei, o almeno l’inserimento della seconda coppia di Frecciargento di cui tanto si parla da anni, ma mai attivata;
  • Un sistema di trasporto intermodale affidabile, economico e rapido tra Messina e l’aeroporto, attraverso il porto di Reggio, assumendo orari dei servizi di trasporto locali coordinati con gli orari dei voli in arrivo/partenza;
  • Un contratto di programma volto alla salvaguardia dell’occupazione per i lavoratori dell’aeroporto, nella maggior misura possibile.

 

Non c’è più molto tempo e non possiamo continuare con l’attendismo.

Attiviamoci ora, prima che sia troppo tardi!

 

 

I Coordinatori del Movimento

Pasquale Amato e Domenico Gattuso