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USB sulle strutture psichiatriche: procedere allo sblocco dei ricoveri ed al potenziamento dei servizi

Finalmente alle parole sembrano seguire i fatti e si è riavviato quel percorso che ci auguriamo possa portare a risolvere in maniera efficace le gravissime problematiche che attanagliano il sistema di residenzialità psichiatrica della provincia reggina. Questo sicuramente grazie alle mobilitazioni e alle iniziative dei lavoratori che non si sono arresi allo status quo.
Salutiamo quindi come un importante passo in avanti il Decreto (DCA n.81) del 18/05/2021 a firma del Commissario alla Sanità Longo e dei sub commissari che, approvando la “Rete Territoriale” dei servizi predisposta dall’ASP 5, di fatto riavvia la procedura di accreditamento delle strutture, da molti anni trattata dai nostri amministratori come una rete di Penelope, dietro la cui tessitura e disfacimento, si sono sovrapposti intenzioni ed obiettivi diversi da quelli del pubblico interesse. Il processo, avviato ma non certo completato, necessita però, con altrettanta urgenza, di alcuni correttivi.
In primo luogo dobbiamo rilevare come tale DCA, nella parte in cui invita l’ASP 5 a “porre in essere ogni azione utile a garantire la continuità delle cure per i pazienti psichiatrici allo stato non dimissibili e/o altrimenti assistibili”, trasmette un input di certo non sufficiente a richiedere ed assicurare servizi adeguati sul territorio: cosa si pensa di fare con i pazienti che in questi lunghissimi 6 anni non hanno trovato risposta alle loro esigenze per via di quello scellerato provvedimento che ha bloccato i ricoveri nell’ASP 5?
Ad oggi molti pazienti, nella nostra realtà, non hanno potuto fruire del sacrosanto diritto all’assistenza psichiatrica, e ciò non può essere ignorato dalle autorità: occorre sbloccare immediatamente i ricoveri.
Riteniamo inoltre che ai pazienti in primis, ma anche ai lavoratori impegnati nella delicata opera di assistenza e riabilitazione, bisogna garantire un’organizzazione dei servizi in linea con quelli esistenti nelle realtà italiane considerate virtuose. In tale ottica non possono essere accettate logiche al più meramente conservative, laddove ci si riferisce a mantenere in carico i pazienti non dimissibili e/o “altrimenti assistibili”, che potrebbe essere letto come un intento non certo in linea con la necessità di riqualificare e potenziare i servizi psichiatrici.
Occorre quindi rimodulare al più presto gli standard di personale necessari a garantire adeguata assistenza e riabilitazione agli utenti dei servizi: gli standard attuali previsti dalla Regione Calabria, numericamente consistenti in soli 10 operatori per moduli di 20 utenti, sono del tutto insufficienti, generano decadimento dei servizi e gravano sui lavoratori impegnati a garantire le turnazioni.
I segnali di attenzione al problema e le risposte date dal Presidente Spirlì, dal Commissario Longo e dal Commissario dell’ASP 5 Scaffidi sono importanti, ma nonostante questo c’è la necessità di agire ulteriormente nell’immediato ed in sincronia per rimuovere tutte le criticità, a partire dal più repentino possibile saldo delle spettanze, i cui pagamenti sono fermi al dicembre scorso, causando il mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori, oltre che difficoltà per gli utenti.
Reggio Calabria, 27 maggio 2021
USB Reggio Calabria