Vibo, PSI: Rilanciare il commercio cittadino

Una generale crisi economica, il ricorso sempre più diffuso all’e-commerce (commercio elettronico, acquisti on line), la presenza di centri commerciali, gli affitti alle stelle, le pesanti tasse e strisce blu hanno notevolmente contribuito ad annientare le attività commerciali del centro cittadino. Le drammatiche condizioni in cui versa questo delicato circuito economico della Città, non possono, peraltro, trovare giustificazione nei salari medi annui tra i più bassi d’Italia o nei più alti tassi di disoccupazione giovanile.
Il rilancio del commercio cittadino necessita, innanzitutto di una visione di rete vera, e, dunque, di una cooperazione sinergica e costante tra i soggetti interessati.
La politica locale ha il dovere di attivarsi e di mettere in campo ogni azione virtuosa e utile, per consentire lo sviluppo di questo settore, non soltanto dunque tasse ma anche incentivi. Occorre partire, innanzitutto, da un serio e concreto Piano comunale per il Commercio, contenente una serie d’iniziative, da concertare con le Associazioni di categoria, con l’obiettivo, tra gli altri, di incentivare il piccolo commercio attraverso una maggiore attrattività delle aree commerciali e il rilancio dei locali sfitti o inutilizzati,, assicurandone, principalmente il decoro. In tal senso, per esempio, prevedere la tamponatura delle vetrine con pannelli uniformanti. Lavorare sul reinserimento nel circuito commerciale dei locali inutilizzati o sfitti anche attraverso la rimodulazione di tributi locali quali la Tari e l’imposta sulla pubblicità, oppure incentivarne l’utilizzo quali spazi espositivi per manifestazioni culturali. Istituire a giorni alterni soste gratuite sulle numerose strisce blu, immediatamente adiacenti al Corso.
Il Comune potrebbe, altresì, rendersi parte attiva nell’effettuare studi di settore, che consentano d’individuare e privilegiare quelle attività economiche e commerciali che non siano in concorrenza con le emergenti forme di e-commerce e farsi promotore di nuove e alternative progettualità commerciali, che inserite in una logica d’insieme, possano realmente contribuire a scongiurare la concreta e sempre più imminente ipotesi di desertificazione commerciale del centro cittadino.