Operazioni antimafia, CasaPound contro la politica del malaffare

Catanzaro, 21 lug – “La Procura di Reggio, con le recenti operazioni antimafia ha scoperchiato una pentola bollente, ricostruendo le triangolazioni politico-massonico-mafiose presenti in Calabria. Emerge così come la sovranità popolare sia calpestata dalla brama di potere di alcune lobby massoniche, delle cosche e di politici collusi con il malaffare. La mafia rappresenta l’antistato e cresce laddove la presenza del Governo centrale è inesistente. La criminalità organizzata si sconfigge solamente cambiando la politica”. Sono queste le dure dichiarazioni di Vincenzo Popello, esponente di CasaPound Italia.

“Le operazioni di Polizia ‘Mammasantissima’ e ‘Alchemia’- spiega – hanno fatto emergere una componente ‘riservata’ della ‘ndrangheta, una sorta di cupola della quale farebbero parte personaggi importanti della politica, il cui nome non doveva essere rivelato nemmeno agli altri affiliati delle varie cosche. La struttura, secondo gli inquirenti, avrebbe avuto anche lo scopo di garantire l’elezione di quei politici legati ai clan, guidati nell’ascesa politica dalla stessa organizzazione criminale. In questi anni si è voluto far credere che la ‘ndrangheta fosse un qualcosa di rurale, fatta di contadini o di famiglie in lotta per il pizzo o per il controllo del territorio, ma non è affatto così”.

“E’ venuto a galla, quindi, come nella nostra regione comandino i capi della cupola che allacciano poteri con politici e muovono le fila negli ambienti massonici. È emerso altresì – prosegue – come siano proprio uomini in giacca e cravatta, figli di questa cultura democratica, ad allacciare rapporti con le cosche”.

“A essere implicati in questa inchiesta sono stati olitici sia di centrodestra sia di centrosinistra a riprova di come non ci sia un’appartenenza o un colore politico esente da tutto questo marciume. I partiti tradizionali – incalza l’esponente di CasaPound – hanno perso ormai tutta la loro credibilità. Riteniamo sia opportuno – conclude – che prima di organizzare le solite passerelle e i festival contro le mafie, serve far crescere e dar spazio a una nuova classe politica slegata da ogni logica massonica, criminale e clientelare, affidando i governi nazionali, regionali e comunali e quella componente politica forte, libera, trasparente e decisa. Per sconfiggere la mafia – conclude – serve la presenza dello Stato e, soprattutto, uomini nuovi e progetti credibili”.