Al teatro “Rocco Gentile” di Cittanova “Il Ritorno del Soldato” di Saverio Strati

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Grande successo presso il teatro Rocco Gentile di Cittanova l’otto e il nove aprile 2025 per la rappresentazione de “Il Ritorno del Soldato”, l’unica opera teatrale uscita dalla prodigiosa penna dello scrittore calabrese Saverio Strati.
“Il Ritorno del Soldato” venne inizialmente pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno di Bari verso la metà degli anni ’80 come racconto breve. In seguito, fu trasformato in pièce teatrale grazie al prezioso contributo del drammaturgo cosentino Vincenzo Ziccarelli, grande promotore della cultura teatrale in Calabria e, con l’ausilio del regista Giancarlo Cauteruccio, venne messo in scena per la prima volta nel 2009 a Scandicci (FI) dalla Compagnia Krypton.
Strati, nato a Sant’Agata del Bianco (RC) il 16 agosto del 1924, poté andare a scuola fino all’età di dodici anni. Ma già da piccolo, finita la giornata scolastica, andava ad aiutare il padre che di mestiere faceva il muratore.
Lavorando sodo, acquisì una grande abilità tanto che, pur se giovinetto, veniva chiamato con l’appellativo di “mastro Saverio”.
All’età di ventuno anni ricevette un aiuto economico da parte di uno zio che viveva in America e riprese a studiare conseguendo, dapprima, la licenza liceale classica e, proseguendo poi con gli studi presso l’Università di Messina dove conosce Giacomo Debenedetti.
“Se devi studiare, devi farlo bene”, era il monito continuo del padre di Strati.
Il nostro scrittore, appassionato da sempre di letteratura, si lasciò avvampare dal sacro fuoco della scrittura ed ebbe l’opportunità di pubblicare diversi libri tra cui “Il selvaggio di Santa Venere” con cui vinse, nel 1977, il premio Campiello.
“È come se qualcuno mi sussurrasse all’orecchio le cose da scrivere”, amava dire quando parlava di sé, Strati. Scrisse sempre e comunque delle bellezze della Calabria, di quel mondo contadino a lui tanto caro.
E scrisse tantissimo. Qualcuno osa dire che ci sono cinquemila racconti ancora inediti.
Quando gli venne rifiutata la pubblicazione di un suo libro cadde in una profonda depressione che non lo lasciò più.
Venne dimenticato e si ritrovò a vivere in gravi ristrettezze.
Grazie all’intervento di Nuccio Ordine, storico, saggista e critico letterario, fu incoraggiato a scrivere “Il Ritorno del Soldato” e a richiedere gli aiuti previsti dalla legge Bacchelli per gli artisti in difficoltà.
Il professore Ordine si adoperò a far conoscere le opere di Strati, e quando parlava di lui, lo definiva non come uno scrittore meridionalista ma come “il Meridione”.
La Regione Calabria, per celebrare il centenario della nascita di Saverio Strati, ha istituito il Comitato 100 Strati per i festeggiamenti, presieduto da Luigi Franco, affiancato dalla Fondazione Calabria Film Commission, facendo rientrare “Il Ritorno del Soldato” in questo progetto.
Il tour ha visto il debutto nazionale a Scandicci (Fi), luogo dove lo scrittore di Sant’Agata del Bianco ha abitato per parecchi anni, ha avuto una prima regionale al Teatro Rendano di Cosenza, è approdato al Cilea di Reggio Calabria, al Politeama di Catanzaro e al Teatro Comunale di Crotone. E Cittanova, inserita in questo grande tour partito dalla Toscana attraversando i più grandi teatri calabresi, ha avuto il suo momento di gloria la sera dell’otto aprile quando gli attori della Compagnia Il Teatro del Carro hanno entusiasmato un appassionato pubblico adulto.
Per l’occasione, il vicesindaco Francesco Sgambetterra, in rappresentanza dell’Amministrazione guidata dall’avvocato Domenico Antico, si è detto felice di poter celebrare questo evento unitamente al sindaco di Sant’Agata del Bianco, Domenico Stranieri, invitato per la celebrazione. Quest’ultimo ha voluto ricordare che nel paese natale dello scrittore si continua ancora a lavorare per ricordarne la memoria con murales, concorsi per opere d’arte e con un libro di prossima pubblicazione, pieno di aneddoti, ad opera del sindaco stesso.
Tra le personalità presenti, l’onorevole Angela Napoli e il sindaco di Melicuccà, Enzo Oliverio, impegnato anche lui a promuovere le opere del grande poeta Lorenzo Calogero, consapevole che un poeta, uno scrittore, un artista può diventare volano di sviluppo per il territorio tutto.
La pièce teatrale è stata ripetuta nuovamente nella mattinata del nove aprile ed è stata riservata alle scolaresche del Polo Liceale Guerrisi-Gerace che hanno potuto apprezzare la bravura di Laura Marchianò, Stefania De Cola, Salvatore Alfano, Francesco Gallelli, un cast tutto calabrese.
L’assessore alla Cultura Rita Morano si è complimentata con la Compagnia Teatro del Carro, ha ringraziato la dirigente scolastica Clelia Bruzzì per aver permesso agli allievi di partecipare e ha ringraziato il nostro concittadino Nino Cannatà che ha curato le scenografie video dello spettacolo, per l’impegno che profonde anche nel raccontare una Calabria ricca di tradizioni e di bellezze, di saperi e di sapori.
La commedia si è rivelata di stringente attualità perché ha affrontato quei risvolti meno visibili delle guerre, sempre e comunque portatrici di devastazione e morte, sia per gli sconfitti che per i vincitori.
“La madre, la moglie e il fratello del soldato aspettano il suo rientro: è un giovane partito per una guerra senza luogo, fino a disperdersi nel deserto. Potrebbe trattarsi di una delle guerre della nostra contemporaneità: l’assenza e la solitudine spingono la giovane donna a innamorarsi del cognato, mentre il soldato viene dato per disperso. La visita di un altro reduce amico del soldato sconvolgerà la situazione portando a galla tensioni e paure dall’epilogo inevitabile”.

Questa la trama della commedia con cui Strati scava nell’intimo dell’essere umano, solleva interrogativi e contraddizioni riuscendo a trasmettere il messaggio cardine che nessuna guerra deve essere combattuta, messaggio giunto pienamente al pubblico grazie alla capacità interpretativa degli attori.
È necessario dire che da qualche tempo in Calabria si respira un’aria diversa, è come se una coltre spessa che la copriva tutta si stesse sciogliendo, una coltre che non permetteva allo sguardo di esplorarne i meravigliosi contenuti, e all’intelligenza di scoprirne i segreti.
Riscoprire, far studiare i grandi scrittori calabresi tra cui Corrado Alvaro, Leonida Repaci, Francesco Perri, Pasquino Crupi, Mario La Cava, Lorenzo Calogero, Saverio Strati, aiuta questa nostra regione a far emergere il grande bacino culturale in cui fin dall’antichità è immersa.
Ringraziamo i tanti calabresi operosi che si prodigano affinché questo fermento culturale in crescendo diventi sempre più un racconto veritiero della storia, delle bellezze di una terra che ha molto da dire e molto da dare.

Domenica Sorrenti

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