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Amato di Taurianova: in occasione del 25 novembre è stato presentato il libro di Bakyita Ranieri “Il Grido del Silenzio”

Quasi ogni giorno si registrano in Italia, ma anche in altri Stati casi di femminicidio o di violenza sempre sulle donne, come lo stalking o il revenge porn.
Artefici sono sempre gli uomini: mariti, fidanzati, ex compagni , persone di famiglia, che dovrebbero solo proteggere e amare e mai uccidere.
I femminicidi non sono omicidi qualsiasi: una donna uccisa durante una rapina non è un femminicidio, è un omicidio in cui si dice solo che qualcuno è morto.
Sono femminicidi, invece, le donne uccise in quanto donne, perché considerate non persone ma “cose” di “proprietà”, da possedere, esseri inanimati non pensanti da mettere e spostare come l’ “uomo” vuole.
Il tutto all’interno di un sistema sociale, ancora oggi, patriarcale, maschilista e retrogrado, e anche se si parla di parità di genere è ancora obiettivo molto lontano da raggiungere.
Al Centro Sociale di Amato di Taurianova, in occasione della Giornata Internazionale Contro la Violenza Sulle Donne, l’Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Roy Biasi, ha voluto inserire all’interno della Rassegna Autunnale, un evento dedicato a questa giornata pregna di significati; in collaborazione con l’Associazione CulturalMente, presieduta da Chiara Ascone; Calabria Condivisa e la Consulta delle Associazioni, presieduta da AnnaMaria Fazzari.
Nel corso dell’evento è stato presentato il libro dell’archeologa BaKyita Ranieri “Il Grido del Silenzio”.
Ha moderato e dialogato con l’autrice la dott.ssa Emanuela Trunfio.
Un romanzo ambientato in una piccola cittadina, a sud della Calabria, adagiata sul pendio di un colle. Terra bellissima la Calabria, terra di emigrazione ma anche ospitale, luogo di culture che si intrecciano, si condividono e si rispettano.
In un piccolo appartamento al primo piano di un condominio abita una famiglia semplice che nasconde molti lati bui ed intrigati.
Viene tracciata una storia sentimentale complessa che ha come protagoniste due donne, Chinaka, dalla cui voce parte questo racconto e Teresa, con il dono innato della maternità, che all’inizio sembra aver ritrovato la serenità con l’arrivo di una piccola bambina, una creatura che in breve tempo è riuscita a riportare la pace dentro quelle mura domestiche.
Seconda di quattro figli ha dovuto sempre rimboccarsi le maniche per aiutare in casa i fratelli più piccoli. Sposata a 22 anni con un uomo aggressivo e violento, separata dopo 18 anni di angherie per il bene della bambina, per evitare che crescesse con a fianco una figura che già per troppi anni l’aveva inibita e turbata.
Le letture sono state curate da Assunta Spirlì, mentre gli intermezzi musicali sono stati curati da Diego Licopoli.
Inoltre sono stati proiettati video inerenti il tema della serata.
L’evento è stato impreziosito dall’esposizione artistica di Loredana Mondello, presentata dall’Assessore alla Cultura Maria Fedele.
Ha presentato l’evento Melania Marando socia dell’Associazione Culturalmente e si sono susseguiti i saluti di Chiara Ascone, Maria Fedele e Anna Maria Fazzari , le quali hanno sottolineato l’importanza del momento.
Significativo l’intervento dell’On. Angela Napoli, donna da sempre in prima linea nelle battaglie a favore della Calabria e della legalità.
Presente l’Assessore all’Istruzione Angela Crea e un numeroso e qualificato pubblico.
Caterina Sorbara