Ancora indifferenza sulla sicurezza e l’organizzazione del lavoro.

Continua ancora ad oggi, l’abulia sulla sicurezza e, la riorganizzazione del lavoro, nonostante l’aumento di
morti bianche e, infortunio, non lascino spazio a interpretazioni personali.
Siamo stati sempre attivi nel voler denunciare a più riprese, l’inadeguatezza dei sistemi per la sicurezza,
nonché l’organizzazione del lavoro, ormai obsoleti e da riformare.
In alcune note inviate agli organi competenti quali, Spisal, Ministero della salute, autorità di sistema portuale
dei mari Tirreno meridionale e Ionio di Gioia Tauro e alla Medicenter Container Terminal, abbiamo chiesto
insistentemente si disponesse l’apertura a tavoli di trattativa, posti a trovare soluzioni adeguate a breve
termine.
L’invito continua a essere rinnovato ed esteso anche al comitato igiene e sicurezza nella speranza che, si
possano avviare controlli ispettivi sulle infrastrutture, nei luoghi di lavoro, attenzionando i mezzi operativi in
ambito portuale, quali gru carrelli navi e le diverse attrezzature, a trarne le adeguate soluzioni.
Nella fattispecie, possiamo denunciare, la carenza di dispositivi a supporto della sicurezza, come si evince
da alcune richieste fatte a riguardo, dove si lamentava la scarsa illuminazione dei luoghi e sui mezzi operativi,
aumentando sensibilmente i fattori di rischio, la mancanza in alcuni casi di strutture adibite a via di fuga, i
rischi a cui sono sottoposti gli operai a bordo nave, causa vecchia concezione delle stesse, nella loro struttura
non idonea a garantire gli standard minimi di sicurezza, come riscontrabili nelle navi di ultima concezione.
Questo reso ancora più esasperato, da probabili accordi sulla flessibilità della turnazione, che
incrementerebbe precarietà e, renderebbe ancora più austico il recupero psico-fisico dei lavoratori, già molto
provato da una attuale turnazione che prevede quattro turni di lavoro di sei ore, compresi notturni flessibilità
e raddoppi/straordinario, questi ultimi a decurtare ancora di più i tempi di riposo, con conseguente calo di
concentrazione. In aggiunta lamentiamo e non sottovalutiamo la mancanza da sempre, di adeguati moduli
spogliatoi per le ditte art.16, essenziali per l’igiene e, le esigenze personali dei lavoratori.
In conclusione, ci teniamo a ribadire che il nostro impegno e, la nostra abnegazione alla causa non verrà mai
meno, per tanto tali argomenti che ci vedono coinvolti in prima persona da operai quali siamo, saranno
sempre oggetto delle nostre attenzioni. Continueremo a Dare voce alla classe operaia.
OR.S.A. Mari e Porti