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Armi chimiche, il M5S chiede che i sindaci dicano no senza se e senza ma

sul territorio italiano e che ha avuto una importanza enorme nella bonifica dalle armi all’iprite del regime fascista e da quelle lasciate in Italia dagli Anglo-Americani (che si liberarono di decine di migliaia di bombe all’iprite semplicemente buttandole a mare, soprattutto nel Golfo di Napoli). Terminato questo lavoro il Centro si è limitato a vivacchiare, arrivando a stipulare, tra l’altro, una convenzione con il Comune di Roma per trattare rifiuti urbani pericolosi e formando gli Ispettori internazionali ai quali viene affidato il compito di rintracciare e catalogare le famigerate armi di distruzione di massa. Sarebbe stato giocoforza che il Governo affidasse la neutralizzazione delle armi siriane ad un organo italiano deputato proprio a quest’attività o, perlomeno, chiedesse a chi forma gli addetti alle ispezioni internazionali un parere sulla fattibilità e sensatezza del voler usare il porto civile di Gioia Tauro per la movimentazione e la neutralizzazione in mare (attività mai tentata, oltretutto su nave adattata alla bisogna) di tali sostanze letali. Ebbene, il Comandante di tale importante Centro NBC, interrogato per tre volte – ed in tutte le salse – se fosse stato interessato o anche interpellato per un parere sulla fattibilità e sostenibilità di tale operazione ha per tre volte risposto NO ! Ed allora dove sono le competenze vantate dal Governo in base alle quali si voleva rassicurare le popolazioni di una Calabria trattata – al pari dei calabresi – come carne da macello ? Su quale altare di convenienza – nazionale e/o internazionale – si deve sacrificare la sicurezza della popolazione calabrese ? Grazie e su stimolo di Bartolomeo Pepe e Mario Giarrusso, verrà presentata all’inizio della settimana un atto di sindacato ispettivo urgente diretto a dipanare il bandolo della matassa. Gli attivisti del meetup M5S San Ferdinando-GioiaTauro-Rosarno (RC), invitano chi avesse assunto posizioni attendiste riferendosi alle rassicurazioni del Governo che vantava pareri di esperti, a sostenere la contrarietà all’operazione ampiamente espressa dagli abitanti del territorio interessato. Invitano tutti coloro che ancora non l’avessero fatto, a pronunciarsi con un NO SENZA SE E SENZA MA contro l’attracco delle navi dei veleni siriani al porto calabrese, portando nelle sedi preposte le istanze del territorio; a tale proposito l’appuntamento per ribadire questa posizione, è fissato per sabato mattina 1 febbraio davanti all’ingresso porto, lato San Ferdinando, insieme alla popolazione, i sindaci ed al presidente della provincia. MEETUP M5S SAN FERDINANDO-GIOIA TAURO-ROSARNO