Ho ricevuto una interrogazione da parte del gruppo “Polistena Futura” dove mi si chiedeva conto dell’uso di beni confiscati.
Ma lo si faceva in modo curioso e singolare. I proponenti infatti omettevano qualunque riferimento a beni specifici senza mai pronunciare la parola ndrangheta.
Non si comprendeva se parlassero di beni confiscati alle cosche locali o ad altri soggetti.
Praticamente compivano le giravolte per descrivere alcuni #immobili che, solo intuitivamente, potremmo identificare tra quelli confiscati ad esponenti della cosca Longo.
A tal proposito l’Amministrazione Comunale ha da subito avviato l’iter progettuale per il riutilizzo degli stessi a fini sociali e istituzionali, essendo gli appartamenti acquisiti al patrimonio comunale completamente distrutti e inutilizzabili nell’immediato.
L’interrogazione dell’opposizione tra parole dette e non dette alludeva poi ad un garage di ampie dimensioni. Si precisa a riguardo che già da tempo sono stati effettuati piccoli lavori indispensabili per rendere l’autorimessa praticabile e soprattutto funzionalmente autonoma dal resto dei fabbricati, allo stato attuale il garage ospita le autobotti e alcuni #scuolabus del comune.
Ciò che è davvero sconcertante è però leggere un’interrogazione sui beni confiscati posta da parte dei consiglieri di minoranza in modo quasi neutrale.
La sensazione è che si volesse evitare di urtare certe suscettibilità.
Se è così, questo è un modo omertoso di fare politica che non aiuta a far fronte comune per combattere e sconfiggere la ndrangheta e genera sfiducia nei cittadini.
Una cosa è sicura, questa Amministrazione Comunale rimane schierata in prima linea nella lotta alla ndrangheta a tutela di tutte le persone oneste di Polistena.
Per altri forse non vale la stessa cosa?
Polistena 19/01/2023
Per l’Amministrazione Comunale
IL SINDACO – Dott. Michele Tripodi