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Dichiarazione del commissario straordinario Andrea Agostinelli in replica all’avv. Giacomo Francesco Saccomanno e alla Lega di Rosarno.

“Le dichiarazioni a prima firma dell’avv. Giacomo Francesco Saccomanno e della Lega Rosarno meritano una breve replica.
La Politica, avvocato, è servizio pubblico, non certo un veicolo per curare interessi e ambizioni individuali e il Suo antico livore nei miei confronti, che riemerge puntualmente a intervalli regolari e da ultimo nel comunicato del 30 aprile, lascia trasparire l’obiettivo mal celato dell’attacco alla mia persona.
Mi accusa di non conoscere il territorio e di fare accordi con Aponte, testuale. “La Calabria ai calabresi”, sostenete.
In più di sei anni ho conosciuto bene la realtà di questo porto e della Piana, anche senza essere “nato” qui.
Ho trovato il porto in stato comatoso: traffici a picco, zero investimenti del terminalista, la macelleria sociale di 500 licenziamenti minacciati, e portati a compimento per 377 portuali.
Poi, la svolta.
Se non ci fosse stata una coraggiosa e complicatissima messa in mora del terminalista più grande in Italia, oggi non ci sarebbe neppure una nave ormeggiata alle nostre banchine, non ci sarebbe più un porto, nè tanto meno un retroporto; non ci sarebbe il lavoro per centinaia di famiglie della Piana, nè il sostentamento, oggi garantito, per le famiglie dei 377 lavoratori prima licenziati e successivamente TUTTI reintegrati.
Soprattutto, non ci sarebbe stato un investimento di oltre 140 milioni di euro, di cui più di 30 pubblici, a solo ed esclusivo vantaggio di questo territorio e della sua gente. Dei Calabresi.
Detto in estrema sintesi, se non ci fosse stato il subentro della società di Gianluigi Aponte, il Suo comunicato stampa si ridurrebbe a un chiacchiericcio incomprensibile, impudente e offensivo, che mi costringe – ahimè, necessariamente – a dedicarLe sin troppo spazio e importanza.
Mi capitò tempo fa, durante la campagna elettorale, di ospitarLa nei miei uffici, Lei come al solito al seguito zelante del politico di turno, impegnatissimo al cellulare, tanto da non accorgersi che le banchine quel giorno erano piene di navi, il porto fiorente e rinato, le nuove gru cinesi appena posizionate in banchina. Non ricorda, avvocato? Le statistiche e i risultati sono pubblici e trasparenti, a disposizione di chiunque: li legga con attenzione.
È notorio il Suo trascorso (e magari anche attuale) interessamento alla poltrona presidenziale di questa Autorità Portuale, evidentemente valutato dai decisori privo dei titoli e dei requisiti richiesti per dirigere, absit injuria verbis, un porto di rilievo internazionale: al Suo attivo esisterebbe solo una breve pubblicazione sul nostro porto, peraltro collazionata nella quasi totalità con documenti ufficiali di questa Autorità Portuale.
Per concludere: sia chiaro che le critiche al mio operato, alla mia retribuzione, alle mie incapacità, alla mia mediocrità sono e saranno sempre benvenute, se costruttive e fatte nell’interesse collettivo e del Porto. Ma non possono provenire certo da specialisti del salto sul carro del vincitore, da alfieri della spartizione politica delle poltrone, magari a favore di candidati che non distinguono la differenza fra un TEU ed un contenitore.
La ringrazio, comunque, per lo stimolo costante che mi offre nell’operare sempre di più e sempre meglio a beneficio di questo porto e di questa terra di Calabria”.