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Francesco Vinci. Vittima innocente della mafia, esempio luminoso d’impegno civile e passione politica

Sono passati quarantacinque anni da quel maledetto 10 dicembre 1976, quando, a soli 18 anni, perse la vita il giovane studente liceale, militante della FGCI, Francesco Vinci, vittima incolpevole della violenza mafiosa.
Oggi, intendiamo rendergli omaggio e ricordarne la figura, ponendola tra le tante, troppe vittime innocenti della mafia.
Tale scelta, d’altra parte, riporta all’attualità una pagina tragica, per i molti che in quell’epoca, non rassegnati alle ingiustizie e alla violenza, condividevano con Ciccio l’ansia del cambiamento e assieme a lui si battevano per la sua affermazione, nonché per l’intera coscienza civile di Cittanova e della Calabria.
La sua morte riempì di sdegno l’intera opinione pubblica e scosse le coscienze di migliaia e migliaia di giovani studenti, che per le vie di Cittanova dimostrarono, esasperati e dolenti, per la morte di un loro coetaneo, coinvolto anche lui, senza colpa e senza volontà, nella spirale di sangue che per molti anni funestò il nostro paese.
Per tanti dei ragazzi di quel tempo quella giovane vita spezzata significò impegno, precise scelte civili e politiche e, addirittura, ragione di vita, contro i disvalori della mafia e per poter vivere in una terra più giusta, più sicura e più libera.
Oggi, a distanza di quarantacinque anni, molti risultati sono stati ottenuti nella lotta alla mafia, ma tale priorità rappresenta ancora la premessa per poter affermare i necessari processi di crescita economica, sociale e civile delle nostre comunità locali.
Francesco Vinci, cui è intestato il circolo del nostro partito, rappresenta ancora, a quarantacinque anni dalla sua morte, un esempio di militanza generosa e appassionata, che ha saputo coniugare, pur nel breve tempo della sua esistenza, intelligenza politica, rigore etico e disinteresse personale, costituendo ancora oggi un punto di riferimento luminoso e coerente nella continua battaglia per il riscatto della Calabria e per la costruzione di una società più giusta.
Attraverso il ricordo, oggi, della sua figura, intendiamo offrire l’attualità del valore del suo messaggio alle nuove generazioni e, insieme, invitare alla riflessione e a coltivare il percorso della memoria.
Quel freddo inverno di quarantacinque anni fa, sembra un secolo, ma sembra anche ieri.
Ciccio è ancora oggi uno di noi. I suoi sogni, l’esempio e l’intenso impegno della sua breve vita continuano a rimanere scolpiti nelle coscienze nostre e di tutti i sinceri democratici, costituendo una illuminante stella polare nell’azione quotidiana per il presente e per il futuro.
Ciccio ha aperto a tutti noi una strada e ha indicato una strada, lasciandoci una lezione che non sarà assolutamente dimenticata.

Cittanova, 8 dicembre 2021