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Gioia Tauro: I Carabinieri incontrano 70 studenti presso l’Istituto comprensivo Francesco Pentimalli

Nei giorni scorsi, i Carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro nell’ambito della Campagna sulla Formazione della Cultura della Legalità, progetto condotto dall’Arma dei carabinieri a livello nazionale, hanno incontrato circa 70 studenti dell’Istituto Comprensivo “Francesco Pentimalli” per affrontare i temi del bullismo, cyberbullismo e dei rischi derivanti dalla navigazione a mezzo web.
L’incontro che si è tenuto presso la sala “Le Cisterne” del Comune di Gioia Tauro, tra i militari e numerosi insegnanti e studenti delle classi 3e dell’Istituto Comprensivo “Pentimalli”, ha avuto come obiettivo quello di analizzare i vari fenomeni al fine di consentire un loro più agevole riconoscimento per la successiva denuncia agli organi di polizia.
Nel corso dell’incontro si è ribadita l’opportunità di sviluppare la sensibilità per identificare un episodio di bullismo e comprendere cosa si possa concretamente fare, in primis la denuncia dello stesso a insegnanti, organi di polizia o comunque a persone adulte affinchè si possa procedere alle misure ritenute necessarie per arginare tale fenomeno.
Le tematiche affrontate hanno destato grande interesse, richiamando l’attenzione degli alunni con esempi pratici, e rappresentando tutte le criticità e i rischi che si possono incontrare anche attraverso la tendenza sempre maggiore a scaricare programmi da piattaforme di condivisione online, o di messaggistica, troppo spesso sconosciute, dai ragazzi.
L’incontro, al termine del quale sono stati indicati i numeri utili attraverso cui, in totale anonimato, potersi rivolgere, quali il 114, numero “Emergenza infanzia”, si è concluso in ultimo con la proiezione di un video sulla vita di Carolina Picchio, vittima di bullismo e cyberbullismo con l’esortazione a che, episodi come quelli che hanno portato all’estremo sacrificio della ragazza, non accadano nuovamente e con l’impegno per i ragazzi a non considerare episodi di violenza o di bullismo in generale come uno scherzo ma a prestare la giusta importanza e considerazione ai comportamenti da tenere o da evitare verso il prossimo.
L’obiettivo, anche questa volta, è stato quello di rendersi quanto più vicini possibili ai più giovani al fine di conoscerne sempre più le esigenze e le problematiche, intervenendo, laddove necessario, con tempismo per risolverli.