Gioia Tauro Ospedale il sindaco scrive a Scopelliti


Bellofiore nella missiva ricorda che “Gioia Tauro è la seconda città della Provincia – dopo Reggio Calabria – e che l’Ospedale serve un bacino di utenza che si estende a circa 80.000 abitanti e inoltre garantisce sicurezza agli oltre 3.000 lavoratori del porto”.
“Con profonda amarezza – ha scritto ancora il sindaco – abbiamo constatato come negli ultimi due anni tale stato di fatto e tale “esigenza di salute dei cittadini“ hanno suscitato poco interesse nelle Autorità sanitarie e politiche regionali. A Gioia Tauro ci sono le sale operatorie ferme da quasi una settimana, per un problema che poteva essre risolto in 24 ore. Così,nonostante, il reparto di chirurgia possieda eccellenti professionalità che già in passato hanno salvato in emergenza molteplici vite umane, si tengono chiuse le sale operatorie per settimane rischiando sulla pelle dei cittadini”. Il primo cittadino gioiese ha concluso la sua lettera annunciando battaglie e dichiarandosi pronto a dare vita a importanti forme di protesta: “Un ulteriore, inaccettabile e ingiustificato ridimensionamento non sarà accettato né dall’Amministrazione Comunale né tantomeno da tutti i cittadini. Vi invito – ha scritto Bellofiore rivolgendosi a Scopelliti e Squillacioti – pertanto a voler smentire pubblicamente l’adozione di ulteriori provvedimenti di ridimensionamento dell’Ospedale Giovanni XXIII di Gioia Tauro. Per il caso contrario, anche se si dovesse trattare della riduzione di un solo posto letto, annuncio che la mia Amministrazione e la popolazione gioiese porterà avanti tutte le manifestazioni di protesta proprie di uno stato democratico, cominciando dai presidi e dai sit-in presso l’Ospedale. Facendomi portavoce della profonda delusione e rabbia di tutta la Città, non posso che confermarvi che non faremo un passo indietro rispetto alle nostre richieste, tutelate dalla legge costituzionale e che non mancheremo di contestare, anche innanzi al Ministro della Salute, scelte non condivise ed imposte dall’alto”.