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Gioia Tauro, PD: Il blocco della differenziata, dovuto alle difficoltà economiche del Comune

Il nuovo blocco della raccolta differenziata, dovuto alle difficoltà economiche del Comune di Gioia Tauro, rappresenta l’ennesima conferma del fallimento del servizio di raccolta differenziata adottato nell’ultima fase dell’amministrazione Bellofiore.

Tutti i problemi che i consiglieri del PD avevano preannunciato si sono purtroppo puntualmente verificati.

Il Comune non è in grado più di sostenere gli altissimi costi di alcuni accordi capestro, tra questi: quello per il noleggio dei mezzi all’impresa “La Fenice” di Nicotera, che ha bloccato i camioncini e quindi la raccolta differenziata.

I problemi si sono presentati perché il progetto iniziale della raccolta differenziata è stato incomprensibilmente stravolto e non sono stati attuati tutti i passaggi che avrebbero portato grandi vantaggi ai cittadini e alle casse del Comune.

Non sono stati attivati i “codici a barre”, ad esempio, che avrebbero permesso di premiare i cittadini virtuosi e penalizzare chi non differenzia. Al termine di un periodo di adattamento il Comune avrebbe dovuto organizzare delle piccole “isole ecologiche” nei diversi quartieri della città dove i gioiesi avrebbero dovuto portare i rifiuti. All’interno delle isole ecologiche avrebbero lavorato i dipendenti comunali (anche quelli non abili alle attività esterne) mentre solo alcune squadre di operai si sarebbero occupate della raccolta dei ritiri dei rifiuti speciali.

Gli amministratori hanno invece deciso di fare altre scelte, costosissime per l’ente e, quindi, per i cittadini, oltre che dannose per la città stessa. E’ infatti ingiusto addossare ai Commissari i problemi che derivano da una gestione miope da parte dei precedenti amministratori. Quelle stesse scelte che oggi mettono nuovamente a rischio il servizio di tesoreria dell’ente.

Sembrerebbe infatti che oggi non ci siano istituti bancari disposti a lavorare con il nostro comune che nell’ultimo periodo della gestione Bellofiore si è distinto per avere effettuato alcuni accordi capestro: vedi, ad esempio, La Fenice, Isola Ecologica, Enel Sole, Radi, Assoservizi, ecc., uno scarso recupero dei crediti, per avere entrate proprie insufficienti e per una elevata e costante esposizione bancaria.

Questo è lo stato dell’arte, Gioia Tauro paga costi altissimi per l’incompetenza degli stessi personaggi che ancora oggi si atteggiano a salvatori della patria e incuranti della verità addossano agli altri le loro responsabilità.

 

Gioia Tauro, 31 Marzo 2015

Circolo PD Gioia Tauro