Gioia Tauro, premio Mick Bagala’ 2015 alla preside Russo

Nell’ambito della 34.ma edizione del “Premio cultura Mick Bagalà 2015”, organizzata dal benemerito “Dopolavoro Ferroviario” presieduto dal cav. Teodoro Rotolo, sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica,si è tenuta a Gioia Tauro, presso lo storico Palazzo Fallara, la manifestazione con il preciso intento di rendere omaggio alle personalità della Piana di Gioia Tauro, particolarmente distintesi nel settore delle varie attività, professionali, artistiche e culturali, compresi gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e delle università, che hanno ottenuto brillanti risultati agli esami. Tra i premiati.oltre l’on.le Gianni Nucera per il settore narrativa,giornalismo e politica,Michelangelo Alviano per il settore Arte,musica a Poesia,il dott.Domenico Luppino per il settore Medicina  e Annalisa Muratore per il settore Arte e design figura una “personalità gioiese d’eccellenza”, la prof. Mariarosaria Russo, dirigente scolastico dell’Istituto di Istruzione Superiore “Raffaele Piria” di Rosarno (comprendente Liceo scientifico e Istituto agrario della città medmea e Istituto Commerciale di Laureana di Borrello, per complessivi circa  1200 allievi).e reggente dei Licei scientifici di Roccella e Gioiosa Jonica. Ad illustrarne le benemerenze, è stato chiamato dai promotori della manifestazione il prof. Giuseppe Lacquaniti, per 25 anni già docente nel Liceo, noto studioso e storico di Medma, che, tra l’altro, ha messo in rilievo il rivoluzionario metodo educativo posto in essere dalla preside Russo  in una città di trincea ad alta incidenza criminale e mafiosa, quale è Rosarno, dove sono presenti fenomeni rilevanti di asocialità giovanile.

Il “metodo Russo”, mutuato da quello “preventivo” di San Giovanni Bosco, si fonda sul convincimento che nel cuore di ogni giovane, anche quello cresciuto in ambienti di violenza e sopraffazione, c’è un punto accessibile al bene, attraverso il quale aprire un varco per gettare i semi rigeneratori della giustizia e della legalità. Proprio quello che ha fatto e continua a fare la preside Russo con il concorso dei suoi docenti e, ove è stato possibile, con il coinvolgimento delle famiglie – ha sottolineato Lacquaniti –  lasciando intendere a tanti ragazzi, anche a quelli con un “cognome ingombrante”, che la strada del riscatto è percorribile da tutti e a tutti la scuola offre l’opportunità di avviare un percorso di “personale responsabilizzazione” che – al di là delle colpe dei padri (o dei fratelli, o degli zii, o dei cugini) -, li renda cittadini liberi e quindi affrancati dai devianti condizionamenti familistici. Un percorso di “presa di coscienza di sé” che la Russo ha attivato con il diretto coinvolgimento di magistrati della DDA di Reggio Calabria (Pignatone, De Raho, Prestipino,Sferlazza, Lombardo, Cerreti,Musolino,Minniti ecc.) e della Procura della Repubblica di Palmi,(Creazzo,Crescenti ecc.) che smessa la toga e indossati i panni di educatori, hanno portato nella scuola medmea un messaggio di speranza in un futuro migliore a tanti giovani, messi nelle condizioni di uscire dal cerchio opprimente del vincolo di appartenenza mafiosa per costruirsi un futuro dignitoso, senza dover bruciare la propria esistenza, andando a marcire per lunghi periodi nelle patrie galere, un destino ineluttabile riservato, quasi sempre per funesto lascito ereditario, ai rampolli di famiglie tradizionalmente mafiose. Innumerevoli sono stati i riconoscimenti conferiti alla Preside Russo (dalla Presidenza della Repubblica al Premio Nazionale  Antimafia Gerbera Gialla, dal Premio Fanfani “Un’insegnante per la Legalità”al Premio Cultura “Dante Alighieri,dal Premio Rotariano PAUL Harris FELLOW AL Premio Anassilaos”Mimosa 2014,”dal Premio Città del Sole”Eccellenze Calabresi” al Premio Rocco Chinnici”Alfiere della Legalità”compresi premi internazionali per il suo lavoro di fine ricercatrice e filologa.

I risultati conseguiti dalla preside Russo, nei suoi 8 anni di lavoro missionario a Rosarno, sono sotto gli occhi di tutti. Numerosi sono i giovani che hanno deciso di raccogliere l’invito a spezzare le catene di tabù ancestrali. Alcuni lo hanno dichiarato apertamente attraverso lettere o dichiarazioni rese pubblicamente ai media, a significare la volontà di sancire un patto con la società senza il ricorso a futuri ripensamenti.

Centinaia e centinaia sono le attività dispiegate dalla preside Russo per contribuire alla formazione globale dei giovani, di cui si avrà un resoconto con la pubblicazione tra qualche settimana di un libro sugli otto anni di sua permanenza nella difficile, ma esaltante “trincea” rosarnese.