Gioia Tauro, progetto USA di 120 mln di euro per costruiere autovetture

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Questa l’auto che verrà costruita a Gioia Tauro

Un investimento di 120 mln di euro nel settore delle auto con ricadute occupazionali per Bari e Gioia Tauro tra le 700 e le 1200 persone in 3-4 anni, con nuove assunzioni e il riassorbimento dei dipendenti dell’ex Om, di Modugno (Bari), e di lavoratori in mobilità dell’area portuale calabrese. Lo propone Lcv Capital Management. Il piano è stato presentato a Bari a lavoratori e sindacati dai presidenti delle Regioni Puglia e Calabria, Nichi Vendola e Mario Oliverio e da Anthony Bonidy, manager Lcv. “Si tratta di un percorso avviato già da tempo, gli step di approfondimento sono stati già fatti e il lavoro degli americani, di conoscenza delle opportunità del territorio è andato molto avanti”, ha detto Nichi Vendola al termine dell’incontro a cui hanno partecipato numerosi lavoratori in rappresentanza dei 194 dipendenti della Om. “Il progetto a regime prevede un numero di occupati che è almeno il doppio di quelli che oggi chiedono di essere salvati nel sito Om di Bari”. “Questo soggetto, che è un fondo d’investimento che ha interesse a investire in Puglia e in Calabria, presenta un piano industriale di grandissimo rilievo e suggestione”. “Dopo mesi di lavoro oggi si esce dalle nebbie e si mette al centro della discussione un progetto sul quale è necessario stringere e chiudere rapidamente, comprendo tutte le preoccupazioni perché vengo da una regione molto più massacrata della Puglia, dal punto di vista industriale”. Lo ha detto Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria. “Perché le delusioni sono state brucianti in questi anni – ha ricordato Oliverio – per questo il primo interesse deve essere quello di mettere un punto fermo e acquisire piena disponibilità a questo progetto. Questo non significa non pretendere le garanzie del merito. Questo percorso è stato accompagnato da Invitalia, che rappresenta il governo. Inoltre è giusto che presso il ministero della Sviluppo ci siano tutti i chiarimenti necessari per chiudere al meglio”. Secondo Oliverio “il percorso è già al 90%, il progetto prevede una proposta inedita per il Mezzogiorno che vede insieme due regioni, e questo è un punto di forza ed è anche innovativo. Credo su questo, dobbiamo spingere molto, perché abbiamo bisogno di un processo di reindustrializzazione che guardi al futuro e che non sia un intervento tampone per dare una risposta momentanea. In questo senso che dobbiamo chiedere al governo che il Mezzogiorno abbia concretezza nelle politiche industriali. Sono sicuro che con l’incontro di oggi abbiamo fatto un passo in avanti e così faremo nel pomeriggio a Catanzaro”. “La Regione Calabria, dal canto suo – ha specificato Oliverio – si fa carico di tutta la parte relativa alla formazione, all’area industriale, al capannone. Nel nostro caso si tratta non solo di nuova occupazione, ma di reintegro di una quota di lavoratori in mobilità dell’area portuale”