Gioia Tauro, Il SUL sul fermo del Porto

Il fermo delle attività che ha interessato il porto di Gioia Tauro dal 1° al 6 marzo vuole essere un primo messaggio a Medcenter che intende portare al licenziamento 400 lavoratori. Ricordiamo, infatti, che il fermo delle attività da parte dei lavoratori riunitisi in assemblea si è originato dopo oltre 5 mesi di incontri senza aver raggiunto alcun risultato sulla riduzione degli esuberi anche in presenza di proposte fattibili avanzate da tutti i sindacati. Solo l’intervento di Sua Eccellenza il Prefetto Michele Di Bari, che si è dimostrato vicino ai lavoratori, li ha convinti a desistere per il momento ad un blocco che era destinato a svolgersi ad oltranza. Il Prefetto ha preso in mano la situazione prima che degenerasse e con la costituzione di un apposito tavolo di trattativa i cui lavori sono già iniziati nella giornata del 6 marzo attraverso un primo incontro con i  rappresentanti del SUL e proseguirà a partire dal prossimo  lunedì 13 marzo, ha ridato speranza ai lavoratori.

Per questa iniziativa prefettizia è avvenuta la sospensione delle assemblea permanente da parte dei lavoratori nella tarda serata di giorno 6 marzo con il preciso intento, qualora dovesse fallire la mediazione di SE il Prefetto, di riprendere la protesta con l’astensione dal lavoro. Attraverso studi precisi e minuziosi i cui risultati sono in possesso anche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, infatti, è stato dimostrato ampiamente che l’organico funzionale necessario ad eseguire le attività ordinarie del terminal è ben lontano da quanto dichiarato dal terminalista e che, pertanto, i margini di trattativa esistono e possono attuarsi. I lavoratori del porto, hanno affrontato 6 dure giornate di lotta e sono pronti a ricominciare a lottare se l’Azienda non darà risposte concrete alle legittime aspettative e il SUL sarà al loro fianco fino in fondo.