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Lib(r)eriamoci: la Libreria Mondadori di Gioia Tauro ha incontrato Daniela Profiti e Giuseppe Bagnato

Sabato 7 marzo, per il ciclo di appuntamenti letterari “Libre(r)iamoci”, la Libreria Mondadori di Gioia Tauro ha incontrato Daniela Profiti, autrice del saggio “Andamento Lento. La gestione della carriera al femminile”, e Giuseppe Bagnato, autore del romanzo “Moira” (Disoblio Edizioni). Hanno dialogato con gli autori Sofia Ambesi (Libreria Mondadori), Salvatore Bellantone (Editore).

Salvatore Bellantone ha inaugurato l’incontro chiarendo come il ciclo di appuntamenti “Lib(r)eriamoci” abbia il senso di conoscere da vicino i libri e gli scrittori della nostra terra,  e di abituare nuovamente i lettori a intendere la libreria non soltanto come un luogo di passaggio ma come un punto di riferimento nel quale fare incontri, conoscere persone e libri nuovi, e discutere dei problemi della nostra terra. Dopodiché, è entrato nel vivo del dialogo con gli autori.

Daniela Profiti ha spiegato che l’idea di scrivere un libro sulla carriera al femminile è nata innanzitutto dal desiderio di essere consapevole della storia della donna nel mondo del lavoro, dall’età industriale sino alle donne manager di oggi, e di capire quali sono state le conquiste legislative più importanti per la donna. Da questa storia emerge come la donna abbia sempre avuto un ruolo centrale nel mondo lavorativo, anche se i manuali di storia sono scritti al maschile e molti di tali avvenimenti non sono messi in risalto. Poi ha messo in evidenza come alcune famose aziende abbiano risolto la questione della maternità, offrendo alla donna madre delle soluzioni che le consentono di seguire il percorso di crescita dei figli ma anche di tenere alta la produttività. Tuttavia, ha continuato l’autrice di “Andamento Lento”, ancora oggi e specialmente in Calabria resta presente il problema del “soffitto di cristallo”, metafora di una società e di una mentalità coniugate al maschile. Nel settore pubblico ci sono più esempi di donne manager ma è importante che cresca anche il numero di donne in carriera nel settore privato. A tal fine, è la donna stessa, come chiarisce Marisa Bellisario, che deve cambiare mentalità e concepire la propria vita non soltanto come moglie e madre ma anche come donna in carriera.

Giuseppe Bagnato ha sottolineato che l’idea di curare contemporaneamente la terra e la scrittura è nata spontaneamente, grazie al contatto con la natura che vivo quotidianamente. La natura fa riflettere di continuo sui disparati momenti, aspetti e circostanze della vita, così ho iniziato a prendere degli appunti su fogli, documenti e quant’altro e poi ho deciso di rendere partecipi anche gli altri di tali riflessioni, pubblicando i miei scritti. La scrittura, così come la lettura, è sinonimo di salvezza: con essa affrontiamo il nostro inconscio e diventiamo consapevoli sempre più di quello che è il nostro posto in questa società. Le mie storie, ha continuato l’autore di “Moira”, non sono ragionate, nascono esattamente così come le sento e cerco di trasmettere agli altri le medesime emozioni. Mi auguro che molti possano avvicinarsi alla lettura, alla scrittura e quindi alla propria intimità per mezzo di esse. Il mio romanzo è una storia per contrasti tra natura e città, adulti e bambini, coscienza e incoscienza, ed esprime una critica molto forte nei confronti del nostro mondo, quello degli adulti. Tendiamo al benessere ma dimentichiamo la nostra provenienza: la natura è sinonimo di libertà mentre la città di schiavitù. Una delle metafore che preferisco presenti nel mio libro è quella del ramo-poltrona, un punto di osservazione cioè dall’alto del quale è possibile osservare con distacco tutto, anche se stessi, ammirando la bellezza delle cose e spalancando i propri orizzonti. Lassù conosciamo la nostra vera identità ma diventiamo anche consapevoli della abitudine al giudizio presente nella nostra società, specie calabrese, che impedisce di vivere liberamente.

Assieme a Sofia Ambesi, che ha sottolineato come il libro sia quello strumento che più di ogni altro fa pensare, spalancando le porte di mondi che sono soltanto nostri, Daniela Profiti e Giuseppe Bagnato hanno risposto a numerose altre domande riguardanti l’importanza della scrittura, della lettura e dei libri per la Calabria, intesi all’unanimità come unici mezzi di libertà e di resistenza contro il declino della ragione. Accesa infine la lanterna della Disoblio, la luce della conoscenza ha illuminato la Libreria Mondadori Annunziata, evidenziando l’importanza di conoscere i problemi della nostra società e di investire sulla donna in ambito lavorativo.