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L’inconsistenza della presunta filosofia non rende nulla!

Negli anni scolastici, quando si studiava seriamente, vi era una frase ricorrente “La filosofia è quella disciplina con la quale e senza si rimane tale e quale!”. Anche questa espressione dimostra che i tentativi di Andrea Tripodi di non rispondere alla seria contestazione riferentesi alla fallimentare gestione dell’Autorità Portuale, sono la conseguenza di assoluta mancanza di argomentazioni. Sui problemi confutati quindi il nulla! Lo ringrazio per aver ritenuto, secondo il suo metro del nulla e dell’evanescente, che i miei interventi siano rozzi e forse anche sgrammaticati, ma l’importante è che siano concreti. Ecco la differenza tra di noi: uno affronta la realtà con serietà, programmazione e idee, l’altro con l’evanescenza del nulla! Il disgusto poi può anche essere reciproco, ma può anche riferirsi al rifiuto di poter dibattere su questioni di rilievo non sentendosi all’altezza. E su questo siamo d’accordo. Tra l’evanescente ed il concreto vi è un abisso! Ricordo ancora a me stesso, vista l’ignoranza sulle norme, che un politico ha l’obbligo di accertare la liceità degli atti e dei comportamenti a difesa della comunità. E il consigliere comunale è un pubblico ufficiale. Di certo sono tanti a voltarsi dall’altra parte, come dimostra il nostro caro sindaco. Ma, chi scrive non intende voltarsi dall’altra parte. Non l’ha mai fatto nella sua vita. E, quindi, l’aver richiesto l’accesso agli atti (in data di ieri, ore 16.59) -Agostinelli è stato tempestivo nell’informazione- ha certamente dato fastidio. Ma è dovere di un politico accertarsi della regolarità delle posizioni e del rispetto della legge. D’altro canto, se non si ha nulla da temere è piacevole dimostrare la propria correttezza con la trasparenza che la legge impone. Per quanto riguarda l’illusione dell’ombra creata dal sole è solo un problema di posizionamento, ma non ho questo problema non essendo certamente molto alto ed affrontando sempre tutto a viso aperto e guardando negli occhi gli altri. C’è chi invece gli occhi li deve abbassare! E tali ragioni, non filosofiche, mi consentono di ringraziare Andrea Tripodi e di assicurargli che le nostre conversazioni sono finite essendoci, in effetti, un abisso tra di noi.

E, comunque, a proposito di legalità ho qualche dubbio che si possa usare lo stemma del Comune per affrontare problemi che non hanno nulla a che vedere con la gestione di questo. Ai posteri l’ardua sentenza!      

Lì, 05 maggio 2020.

Giacomo Francesco Saccomanno – Capogruppo Consiliare della Lega di Rosarno