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L’UDC di Taurianova interviene sul canone del servizio idrico integrato

Il locale commissario della Sezione U.D.C. di Taurianova, Salvatore Leva, attraverso una nota stampa diffusa ,  ritiene di dover intervenire sulla vicenda afferente il canone del servizio idrico integrato. “ Ritengo, come dirigente politico comunale, di non dovermi sottrarre al dibattito che in questi giorni è presente sulla stampa e che vede come protagonisti i cittadini del Comune di Taurianova, che si sono visti recapitare bollette a dir poco esose per il conguaglio 2013 riguardante  il servizio idrico integrato. Premetto che i tributi devono essere pagati al fine di poter garantire i servizi indispensabili agli utenti-cittadini, ma che le richieste non possono essere “eccessive” al fine di consentire a tutta la popolazione di poter continuare a vivere dignitosamente dopo aver pagato tutte le diverse e troppe anche se legittime tasse che li riguardano. A tal fine, vorrei rammentare come  locale sezione che  ci siamo  sempre prodigati al fine di armonizzare i tributi specialmente quando si potevano considerare eccessivi. Oggi, essendo mutato il quadro governativo locale e, quindi, avendo un’Amministrazione politicamente meglio predisposta all’ascolto delle istanze dei cittadini, sono sicuro che verrà attuata una migliore armonizzazione dei diversi tributi locali nell’approvazione del piano tariffario 2016 e non solo quella afferente al servizio idrico integrato con un abbassamento dei costi e la previsione di una rateizzazione più consona alle esigenze della comunità taurianovese. Come esponente politico dello scudo crociato, mi spenderò come ho sempre fatto in tal senso, perché ho a cuore la mia città e soprattutto comprendo le difficoltà economiche di buona parte della comunità taurianovese che è in principal modo composta da onesti lavoratori che non hanno troppe disponibilità economiche, che vivono nel rispetto della legalità e quindi vogliono continuare a pagare i tributi vivendo con dignità e non dovendo, a causa della loro esosità eventualmente cadere nel baratro dell’indigenza”.