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Polistena, risposta interrogazione consiglieri di minoranza

PREMESSA
Relativamente ad alcune interrogazioni ed iniziative assunte in questi giorni dal gruppo di opposizione si evidenzia quanto sia incredibile come, invece di discutere del gesto forte di dimissioni con cui il Sindaco Marco Policaro ha sfidato la ndrangheta, i consiglieri di opposizione tentano di recuperare terreno dopo la brutta figura fatta nell’ultimo Consiglio Comunale dove tutti hanno potuto osservare la palese inconsistenza, mista a veleni, odio personale ed incapacità, manifestata da alcuni professatori della legalità formale verso gli altri ma non verso se stessi.

PULIZIA C/DA CARRANZA E ISOLA ECOLOGICA
Millantando la presenza di eternit tra i rifiuti qualche consigliere di minoranza ha pubblicato le foto su facebook che risalivano a molto tempo prima interrogando sul caso l’Amministrazione Comunale. Le lastre di eternit sono state rimosse almeno 20 giorni fa da una ditta specializzata incaricata dal Comune. La segnalazione è falsa dunque laddove si parla di rifiuti pericolosi come l’eternit!!!
Ma la manipolazione non è nuova, è la stessa dei video pubblicati in campagna elettorale risalenti ad epoche precedenti nei quali il cameramen documentava lo stato (inattuale) di degrado di alcuni luoghi di Polistena, volendo consapevolmente mistificare la realtà corrente.
Se in questi giorni, l’Amministrazione Comunale ha inteso avviare la ripulitura dell’area dagli altri rifiuti, non eternit ma rifiuti diversi, è perché ciò rientra in attività ordinaria, che a prescindere dall’intervento sconclusionato dell’opposizione viene fatta periodicamente in diverse aree.
L’opposizione si dovrebbe più che altro interrogare sulle difficoltà nel ritiro dei rifiuti a domicilio generate dal cattivo funzionamento degli impianti di smaltimento. Spesso gli accumuli nei contenitori all’isola ecologica sono provocati dal malfunzionamento del ciclo regionale così come sta avvenendo in tutti i comuni della provincia.

ABUSIVISMO EDILIZIO
Fa davvero specie che dopo tanto tempo un consigliere di minoranza si svegli all’improvviso, abbatta la cortina di omertà che lo ha avvolto probabilmente in un silenzio interessato spingendolo a interrogare l’Amministrazione su alcuni abusi edilizi risalenti ad oltre dieci anni fa. Grazie per la segnalazione. Gli uffici hanno già compiuto le attività di indagine avviando i relativi procedimenti.
Tuttavia ci domandiamo come mai lo stesso consigliere non abbia avuto la stessa solerzia a denunciare analoghi abusi anche più gravi. Ci chiediamo se il gruppo UNITI PER POLISTENA sia o no a conoscenza di un’ordinanza di demolizione di immobile abusivo non eseguita a carico di STRETTISSIMO PARENTE di un consigliere comunale appartenente al gruppo di minoranza.

CONVENZIONI STRUTTURE COMUNALI
L’interrogazione presenta un peccato originale che richiede una ripetizione intensiva di diritto civile da parte di tutto il gruppo di minoranza. Gli immobili affidati alle associazioni non sono beni demaniali ma appartengono al patrimonio indisponibile/disponibile del Comune dunque non soggetto ad IMU che è tassa sulla proprietà. Dovremmo solo ringraziare tutti quelle associazioni che con diligenza e non perseguendo scopi di lucro sono state disponibili a mantenere le strutture in buone condizioni per un uso collettivo con costi di manutenzione a loro carico.
In passato tali impianti rimanevano chiusi e spesso, il loro non uso, faceva insorgere fenomeni di vandalismo e degrado. A proposito di convenzioni scadute, in alcune vi è stabilita espressamente l’esenzione dal pagamento delle spese, per quelle sottoscritte prima dell’adozione del regolamento è prevista per norma una proroga tacita sino a nuovo affidamento delle strutture in questione.

CONCLUSIONI
In questi pochi mesi di gestione amministrativa il gruppo di minoranza catapultato per mera combinazione nel Consiglio Comunale, non solo ha cercato di ostacolare il lavoro compiuto dall’Amministrazione Comunale nell’interesse della comunità, ma ha tentato in tutti i modi di esercitare pressioni ingiustificate sugli uffici e “messe in mora” dei responsabili di servizio spesso distogliendoli dal normale lavoro di ufficio.
Non è questo il modo di operare nell’interesse di una comunità onesta e laboriosa come Polistena, e quand’anche lo scontro politico costituisca una risorsa per la democrazia, esso dovrebbe avvenire nel rispetto dei ruoli e del lavoro di ognuno. Lealtà e onestà intellettuale dovrebbero essere i principali vocaboli della dialettica politica. Per certuni non è stato così. Ed invece queste qualità, ormai merce rara, trovano una distanza abissale da quei consiglieri che ad esempio (è capitato) hanno chiesto la copia dell’iscrizione dei ruoli tributari di tutti i cittadini di Polistena per diverse annualità. Che nesso ha con l’esercizio democratico del mandato di consigliere comunale la conoscenza di tutta l’anagrafe storica tributaria di ogni cittadino Polistenese? O ancora che senso ha attaccare il Sindaco, quando si sa bene che mai la mafia è entrata nel comune come oltretutto affermato da un autorevole esponente della società civile antimafia come Don Pino De Masi, e oltretutto attaccarlo per bocca di un consigliere comunale che lavora presso un’impresa, questa sì interdetta per mafia? Come mai per tale soggetto non vale il metro dell’opportunità di rassegnare le immediate dimissioni dall’impresa o dal ruolo istituzionale che occupa?
Questa è la migliore e più pacata presentazione dei pochi mesi di opposizione che dà la giusta misura delle cose e riporta nella loro piccola ed insignificante dimensione coloro che sembra siano “indifferenti” (nel senso che ignorano) la fase difficile e delicata che la politica e con essa la democrazia sta vivendo a Polistena.
Giungono a chiedere in questi giorni un consiglio comunale per esigere risposta ai quesiti errati e strumentali? Davvero una richiesta tragicomica da film, “Tre uomini e una gamba e la roccia che frana e non fria”… che sospinge all’esclamazione liberatoria finale… “Per persone come voi la pacchia è finita”!

Polistena lì 10/02/2021

IL VICE SINDACO
Michele Tripodi