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Riceviamo e pubblichiamo. C’e’ chi parla di inclusione senza conoscerne il significato

Nei giorni scorsi è stato pubblicato l’avviso per la concessione di borse lavoro istituite dal Comune di Polistena e tra i requisiti viene richiesto quello di “non avere, all’interno del proprio nucleo familiare, persone condannate per il delitto di cui all’art. 416 bis c.p.”. Nell’introduzione di questo requisito si materializza lo squallore culturale di certa antimafia da fumetto dimostrando tutta la miopia politica dell’Amministrazione comunale di Polistena. La responsabilità penale è personale e non è possibile che un fatto che sia estraneo e che non riguardi in prima persona il candidato possa pregiudicarlo nella partecipazione ad un bando. E’ un fatto gravissimo di chi è abituato a puntare il dito ed esprimere giudizi invece di attuare una politica inclusiva che strappi, attraverso percorsi lavorativi come in questo caso, eventuali “affiliazioni” a culture contrarie alla convivenza civile. Questa esclusione inserita tra i requisiti rappresenta una barbarie civile e culturale. Va assolutamente eliminata per dare la possibilità, anche a chi ha nel proprio nucleo familiare persone condannate, di essere artefice del proprio destino e di non essere colpevolizzato per colpe altrui. L’inciviltà politica provoca questi obbrobri, pensare di apparire paladini dell’antimafia inserendo questi rigurgiti concettuali è frutto di menti superficiali e banali. Diamo fiducia ai figli di chi ha sbagliato dimostrando che la strada da seguire è un’altra così da renderli una grande risorsa per la comunità. Poco importa se il signor sindaco, dott. Michele Tripodi, per fare caciara e per evidenti limiti di visione politica affermi che io mi preoccupo di dare le borse lavoro ai mafiosi, dicendo questo offende tutte quelle persone che hanno avuto la forza di allontanarsi da alcune logiche mafiose. Affermare che i figli dei condannati siano anche essi mafiosi è una bestialità. Parlano tanto di inclusione ma, come sempre, non ne conoscono il vero significato.

FRANCESCO PISANO
CAPOGRUPPO CONSILIARE “POLISTENA FUTURA”